La Nuova Sardegna

Ospedali, i sindaci non fanno sconti

Ospedali, i sindaci non fanno sconti

In commissione i presidenti delle conferenze socio-sanitarie: sì alla riforma, no a tagli senza criterio

14 aprile 2016
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CAGLIARI. I sindaci non mollano la presa. Sulla riorganizzazione degli ospedali sono disposti a trattare, ma non a fare sconti. Quello che hanno sollecitato a suo tempo all’assessore Luigi Arru, vorrebbero vederlo messo nero su bianco nella bozza definitiva che dovrà essere votata dal Consiglio regionale. Invece così non sarebbe, o comunque ci sarebbe ancora troppe zone grigie, hanno detto a più riprese i presidenti delle conferenze socio-sanitarie nell’aula della commissione Sanità, presieduta da Raimondo Perra (Psi). «L’impianto generale della riorganizzazione va bene – è la sintesi – e non c’è dubbio che potrebbe servire anche a ridurre i costi ora esagerati della sanità, ma i territori pretendono certezze e non vogliono vedere smobilitare questo o quell’ospedale». Fino all’appello: «Ascoltare le istanze che arrivano dal basso deve essere una priorità per la Giunta e il Consiglio regionale». Antonio Satta, presidente della Conferenza della Gallura, ad esempio ha sollecitato un chiarimento sul futuro degli ospedali della Maddalena e Tempio: «Gli standard minimi in condizioni di sicurezza – ha detto – vanno comunque garantiti in un’isola che quando c’è mare grosso e vento forte rimane isolata. Lo stesso dovrà essere per Tempio: è in una zona montana e le strade sono un disastro. Prima di tutto, dovete garantirci che insieme alla riforma partirà anche l’Aziende per le emergenze-urgenze. Altrimenti sarà un disastro». Certo, un domani – ha aggiunto – «ci sarà l’eccellenza del Mater Olbia, ma oggi non possiamo tener conto della realtà che non è buona». Roberto Congiu, presidente della Conferenza dell’Ogliastra, è stato deciso nel dire: «L’ospedale di Lanusei non può che essere di primo livello. Poi non capiamo perché l’accordo che avevano raggiunto dalle nostre parti tra strutture pubbliche e private sulla ridistribuzione dei posti letto sia stato invece ignorato dalla Regione». Secondo Ignazio Cuccu, presidente della conferenza Barbagia-Mandrolisai, «è inammissibile che nell’ospedale di Sorgono scompaia del tutto il reparto di chirurgia. Siamo sempre più convinti che in assessorato abbiano preso troppo alla lettera diversi parametri nazionali senza tener conto della realtà sarda. In alcuni casi ci pare addirittura che la Regione sia andata anche oltre e se così fosse sarebbe un disastro». È abbastanza forte la delusione nel distretto di Oristano per la bocciatura delle «proposte che a fatica avevano raggiunto con il pieno accordo di tutti i sindaci», ha denunciato Luigi Mastino. Anche Gianfranco Soletta della conferenza di Sassari ha affondato i colpi: «Nella bozza della Giunta i posti letto sono sottodimensionati anche se avremo un polo d’eccellenza. È troppo lo squilibrio con Cagliari e poi non possono essere emarginati gli ospedali di Alghero, Ozieri, Thiesi e Ittiri. Sono indispensabili al territorio soprattutto per l’assistenza dei lungodegenti». Oggi sarà l’Anci, l’associazione dei Comuni, a presentare il suo contro dossier. (ua)

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