La Nuova Sardegna

Lavoro, i fondi Ue non bastano

Lavoro, i fondi Ue non bastano

La Corte dei conti: nell’isola forte deficit. Il 61% dei sardi privo di titolo di studio

15 aprile 2016
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SASSARI. L’Europa le dà una mano, ma l’isola non riesce ad approfittarne. Nonostante gli 1,7 miliardi di euro spesi in Sardegna dal 1994 al 2005, nell’ambito del Programma operativo del Fondo sociale europeo, i deficit strutturali sul versante lavoro, formazione e sociale non sono ancora stati superati. Lo dice la sezione regionale di controllo della Corte dei conti, che ha appena concluso un’indagine sullo stato di attuazione del Po Fse 2007-2013, che ha dato in dotazione 675 milioni di euro.

Zero titoli. Insomma, gli euro spediti da Bruxelles non hanno inciso troppo sulla condizione dei sardi. Il 61 per cento dei residenti in Sardegna, con una età superiore ai 15 anni, per esempio non è in possesso di un titolo di studio spendibile nel mercato. Ancora preoccupanti in numeri relativi alla dispersione scolastica: il 24,7 per cento dei sardi abbandona la scuola, contro il 17 della media nazionale. Dispersione e titoli poco appetibili incidono anche sui numeri della disoccupazione. Soprattutto quella giovanile, attualmente al 45,5 per cento.

Cervelli in fuga. Il suo obiettivo era quello di creare un popolo di giovani cervelloni. In parte c’è anche riuscito, ma il problema è che alla fine i cervelli sono comunque fuggiti all’estero. Il programma «Master and back», secondo l’indagine della Corte dei conti, non ha avuto gli effetti sperati. I magistrati contabili hanno infatti ricordato le criticità legate al programma di formazione post universitaria, evidenziando che resta troppo alta la quota dei beneficiari che emigrano: il 62,9 per cento.

La Regione. L’assessore regionale al Lavoro, Virginia Mura, ha risposto all’indagine della Corte dei conti. «È ancora troppo presto per conoscere la reale efficacia degli interventi e per valutare gli impatti sull’economia e sul mercato del lavoro – ha detto l’assessore –. Per ora sono stati condotti studi su una parte degli interventi del Po Fse 2007-2013. L’obiettivo di questa Giunta è quello di tarare le strategie sulle esigenze del territorio. Non bisogna inoltre dimenticare il forte impatto della crisi economica che ha portato a diversi aggiustamenti in corso d’opera che giustificano le varie programmazioni che abbiamo fatto appena insediati con revisioni del programma, ma anche con la modifica delle politiche da realizzare». (d.b.)

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