La Nuova Sardegna

sindacopoli/gli interrogatori

«Non conoscevo il metodo Pinna»

di Enrico Carta
«Non conoscevo il metodo Pinna»

Chierroni (Genio civile) dal pm. Oggi riesame per il “dominus”

19 aprile 2016
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ORISTANO. C’è la fila per essere ricevuti dal pubblico ministero Armando Mammone. L’inchiesta va avanti e gli indagati, dopo le misure cautelari, sembrano aver una gran voglia di chiarire. Già nei giorni scorsi, alcune delle persone coinvolte nell’inchiesta la “Squadra” che ha mandato gambe all’aria il presunto sistema di incarichi e appalti pubblici pilotati, avevano scelto di sottoporsi a lunghi interrogatori coi quali avevano cercato di smarcarsi dal resto degli indagati, spiegando di non essere a conoscenza del sistema ideato, secondo la procura oristanese, dall’ingegnere desulese Salvatore Pinna spalleggiato dai consiglieri regionali Angelo Stochino e Antonello Peru e da una serie di professionisti, imprenditori e funzionari pubblici.

Anche ieri c’è stato chi ha provato a negare ogni responsabilità. È Luciano Chierroni, ingegnere nuorese del Genio Civile, coinvolto nell’affare della progettazione del porto di Tertenia in quanto componente della commissione di gara che doveva aggiudicare l’appalto per la progettazione.

Le accuse contro di lui sono quelle di turbativa d’asta e corruzione e da queste, assistito dall’avvocato Pasquale Ramazzotti, ha provato a difendersi negando di conoscere il “metodo Pinna”. E a proposito del presunto organizzatore della macchina mangia-appalti oggi sarà di fronte al tribunale del riesame a Cagliari assieme ai suoi legali per chiedere la revoca della misura cautelare in carcere. Per lui è la seconda volta nel giro di un anno, visto che era finito dietro le sbarre già al termine della prima ondata di arresti e misure di custodia cautelare. Anche il professor Carlo Bernardini, assistito dall’avvocato Massimiliano Ravenna, sarà di fronte ai giudici. È ai domiciliari da due settimane.

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