La Nuova Sardegna

«Pecorino, no all’eccessiva produzione»

«Pecorino, no all’eccessiva produzione»

L’eurodeputato De Castro: collegamenti con il mercato contro il crollo dei prezzi. L’annuncio: con la Pac più risorse all’isola

20 aprile 2016
3 MINUTI DI LETTURA





SESTU. Legare la produzione al mercato per evitare crolli di prezzo: l’eurodeputato Pd Paolo De Castro, già ministro dell’Economia, suggerisce una soluzione per arginare la crisi del prezzo del latte e le ripercussioni sul pecorino romano. De Castro ha partecipato all’incontro organizzato a Sestu dal Consorzio di tutela del pecorino romano. Un appuntamento nel quale è stato fatto un focus sulla situazione del comparto lattiero-caseario. Presente l’assessore regionale all’Agricoltura Elisabetta Falchi.

Le politiche Ue. «La gestione dell'immissione dei prodotti agroalimentari nei mercati sarà «il punto cruciale delle prossime politiche italiane ed europee per sostenere il settore e combattere la volatilità dei prezzi», ha detto l’eurodeputato. Secondo il quale «i prododotti italiani sono migliori di tutti, ma se non sappiamo come immetterli nel mercato e trasformarli in reddito sprechiamo la nostra qualità». È il caso del pecorino romano: «In Europa abbiamo introdotto la programmazione produttiva, applichiamola anche qui, altrimenti se ci limitiamo a incrementare la produzione senza un reale collegamento con il mercato, il prezzo crolla».

Risorse per l’isola. «I benefici ci saranno e la Sardegna avrà più risorse di quanto non ne ha mai avuto in passato, perché l'effetto della riforma sulla Pac comporterà più risorse a quelle regioni che, come la Sardegna, sono state penalizzate per le condizioni produttive storiche.

Fare rete. Unirsi per crescere e diventare più competitivi: è il messaggio dell’ex ministro. «Ci sono settori meno organizzati come l'ortofrutta dove si continua a registrare l'annosa questione della disorganizzazione dei produttori – ha detto De Castro –pensiamo allo Spinoso sardo, un prodotto straordinario vendibile al doppio del prezzo attuale. Ma se non ci organizziamo non viene nessuno a comprarli».

Produzione. «Con un incremento produttivo del 38 per cento, giacenze 2014/2015 ancora da smaltire, la produzione di pecorino romano che ha già saturato la metà del 2016 fino alla prima parte del 2017 e una volatilità mai vista nei precedenti 3 anni, il nostro comparto sta affrontando una crisi preoccupante. Dobbiamo prendere atto che esiste un problema: una soluzione è attuare il Piano di regolamentazione produttiva, in vigore dallo scorso 9 marzo». Lo ha detto Salvatore Palitta, presidente del Consorzio di tutela del Pecorino romano.«Nei primi tre mesi del 2016 il calo dei consumi è già del 10 per cento. A oggi ci sono condizioni non più remunerative e l’Ue sta pensando di agire facendo ricorso a interventi per la gestione di crisi di mercato.

La Regione. Un organismo interprofessionale fra produttori di latte ovino e trasformatori, necessario per affrontare la temuta crisi collegata alle oscillazioni del prezzo. «È ora di superare divisioni e pregiudizi», ha detto l’assessore all’Agricoltura Elisabetta Falchi. Secondo l’esponente della giunta Pigliaru l’interprofessione sarebbe un «passaggio storico. Per la prima volta tutte le componenti della filiera avrebbero la sede naturale e corretta in cui elaborare politiche di produzione e programmazione commerciale per governare il sistema del latte con dati, numeri certi e regole che consentano di affrontare i mercati per ridurre le oscillazioni dei prezzi», ha precisato l’assessore – come Regione siamo disponibili ad accompagnare il comparto nel percorso verso l’interprofessione».

Video

Raggiunto l'accordo per la Giunta, Alessandra Todde: «I nomi degli assessori subito dopo Pasqua»

Le nostre iniziative