La Nuova Sardegna

Emergenza migranti, accoglienza anche nelle carceri chiuse

di Tamara Peddis
Emergenza migranti, accoglienza anche nelle carceri chiuse

Pili (Unidos): 200 arrivi nell’ex penitenziario di Iglesias La prefettura ammette la ricerca di strutture dismesse

23 aprile 2016
3 MINUTI DI LETTURA





IGLESIAS. L'ex carcere di Iglesias sarebbe pronto per ospitare l'imminente arrivo di 200 migranti dalla Sicilia. La notizia, diffusa ieri dal parlamentare di Unidos Mauro Pili, non trova ancora conferma da parte delle forze dell'ordine locali ma è ben nota in Comune. La prefettura rivela che sono in corso sopralluoghi per trovare carceri e caserme dismesse che possano ospitare migranti.

Forze dell’ordine. Il commissariato di polizia, la guardia di finanza e la compagnia dei carabinieri smentiscono arrivi imminenti. In prefettura a Cagliari sono di poche parole: non c’è alcun trasferimento in atto, sono in corso attività per reperire strutture nelle quali accogliere i migranti, a questo scopo si stanno valutando caserme e strutture carcerarie dismesse. Nella ex casa circondariale di Sa Stoia, alla periferia di Iglesias, ieri mattina erano presenti alcuni agenti della polizia penitenziaria e dei ragazzi impegnati nel trasporto di mobili. Lavori in atto da mesi che nessuno vuole collegare all’arrivo dei migranti.

Il Comune. Nel Comune di Iglesias, invece, le dichiarazioni sono diverse: non viene smentito, anzi, che il ministero di Grazia e giustizia da tempo ha promosso sopralluoghi nel carcere e ha dichiarato idonei, nel complesso, i locali perché siano utilizzati come centro di accoglienza. Inoltre, la notizia del possibile arrivo di circa 200 migranti nell'ex carcere cittadino viene confermata dall'assessore comunale alle politiche sociali, Alessandra Ferrara. «Sì - ha detto l'assessore - dal prefetto è arrivata questa disposizione al sindaco di Iglesias Emilio Gariazzo, da tempo ci sono interlocuzioni tra comune e prefettura su questo tema e a quest'ordine non possiamo opporci. Ci preoccupano le attività di organizzazione e la gestione di questa accoglienza, così abbiamo deciso di aderire al bando Sprar che permette di ottenere dei finanziamenti per progetti di accoglienza integrata finalizzati a garantire ai migranti, in particolare ai rifugiati o ai richiedenti asilo, assistenza legale, sanitaria e tutto ciò di cui necessitano». L'assessore ha precisato però che al momento non si conoscono le date dell'arrivo dei migranti, ma che l'utilizzo dell'ex carcere per accogliere migranti non è una notizia di oggi.

Interrogazione. «Con una spregiudicatezza senza precedenti – ha dichiarato ieri Mauro Pili – il ministero dell'Interno attraverso la prefettura di Cagliari, ha fatto scattare l'operazione che prevede di riempire il carcere di Iglesias di migranti». Il deputato di Unidos ha ricordato che «la decisione di utilizzare la casa circondariale iglesiente come centro di accoglienza era stata già presa quasi un anno fa, quando denunciai quella decisione come scellerata, mentre ora viene messa in atto con il silenzio di tutti. È gravissimo il silenzio dell'amministrazione comunale di Iglesias e ancora più grave quello della Regione». La casa cicondariale di Iglesias ospitava circa 107 detenuti per la maggior parte sex offenders, categoria dunque protetta. Nel maggio del 2014 un decreto ministeriale aveva disposto la soppressione del carcere. A febbraio del 2015 i detenuti erano stati trasferiti nelle strutture di Sassari e Uta perché Iglesias aveva problemi all'impianto di riscaldamento.

Interpellanza. Sulla questione il consigliere regionale Udc Gianluigi Rubiu prepara un’interpellanza: «Il Governo aveva deciso la chiusura del caseggiato perché non c’erano soldi per i lavori e ora è pronto a spendere quasi due milioni di euro per trasformare la struttura in centro per i migranti».

In Primo Piano
Santissima Annunziata

Sennori, cade dallo scooter all’ingresso del paese: grave una sedicenne di Sorso

Video

Impotenza maschile e suv, ne discutono le donne: la risposta di Geppi Cucciari ai talk show dove soli uomini parlano di aborto

Le nostre iniziative