La Nuova Sardegna

Ollolai, venduta la prima casa a un euro

di Pier Luigi Piredda
Ollolai, venduta la prima casa a un euro

Iniziativa contro lo spopolamento e per il rilancio delle zone interne. Il sindaco Arbau: "Così salveremo il paese dal degrado e lo renderemo appetibile anche oltre i confini dell'isola"

26 aprile 2016
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OLLOLAI. Le sferzate gelide del maestrale s’infilano come lame nei vicoli del centro storico incastrati tra le vecchie case in granito, che il tempo sta lentamente trasformando in catapecchie. Ruderi che ricordano il passato di un paese che è stato addirittura “capitale” di una delle Barbagie. Ricordi di un passato infarcito della tipica cultura agropastorale delle zone interne: case a un piano con l’ingresso largo per il carro, un piccolo spazio per l’orto, la stalla e poi le scale esterne in pietra, bellissime, che portano alle due, massimo tre, stanze in cui si trascorreva la vita. Ed è proprio uno di questi ruderi che Vito Casula, 64 anni, un piccolo imprenditore residente a Calasetta ma di lontane origini barbaricine e innamorato delle zone interne, ha deciso di comprare. Per ora ha investito 1 euro, uno soltanto: il prezzo di vendita stabilito dal Comune che in questo modo spera di rilanciare e ripopolare il paese immerso nel verde ai piedi delle montagne sarde.

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«Un euro sembra niente – ha spiegato il sindaco Efisio Arbau, leader di un partito emergente come la Base, consigliere regionale per qualche mese fino a quando i conteggi dei resti non l’hanno costretto a fare ritorno in Barbagia, non creandogli certo troppi scompensi visto che fa il pastore non solo per professione ma anche per passione, innamorato del suo paese e della sua terra in maniera viscerale, fine osservatore di quel che di positivo accade in altre parti del Mondo ed è realizzabile anche a Ollolai –. Quando con l’assessore ai Lavori pubblici, Mario Nonne, abbiamo accompagnato l’acquirente a vedere la casa che stavamo per vendergli a un euro ci siamo detti: Questo scappa, è troppo rovinata e dobbiamo restituirgli anche l’euro che ha già versato».

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E invece Vito Casula è rimasto entusiasta. «Bella bellissima, mi piacciono le cose particolari – ha spiegato l’imprenditore che è il primo acquirente in Sardegna di “Una casa a un euro”, progetto messo in piedi dal Comune di Ollolai –. Vorrei realizzare qualcosa di molto particolare nel rispetto della storia della casa e spero di essere il pioniere di questa iniziativa che potrebbe essere paragonata alla caccia all’oro dell’Ottocento in America. Ho parlato del mio acquisto ad alcuni amici che sono interessati anche loro e mi hanno contattato via mail anche altri che vivono all’estero da anni e vorrebbero tornare in Sardegna e Ollolai è un paese ideale per trascorrere bene gli anni della pensione».

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Una casa a un euro è un’ iniziativa che il sindaco di Ollolai aveva proposto anche a livello regionale, ma tutto si era arenato dopo la sua decadenza da consigliere. Ma Efisio Arbau non si è arreso: troppe le case diroccate nel suo paese, troppa alta la percentuale di spopolamento e, allo stesso tempo, troppi e sempre positivi i consensi dei visitatori in occasione delle Cortes. «E così siamo partiti – ha spiegato Arbau – con l’avviso pubblico per l’assegnazione di immobili inutilizzati o sottoutilizzati da destinare a finalità turistico-ricettive o abitative. Abbiamo fatto una sorta di censimento e poi contattato i proprietari di alcune case fatiscenti e pericolose che erano in stato di abbandono da anni».

Ma come mai Vito Casula ha potuto acquistare la sua casa con appena un euro? «Perché ormai era un rudere pericolante e in prospettiva sarebbe stata causa di problemi – ha spiegato Michele Arbau, residente a Ollolai, impiegato in un ufficio pubblico di Nuoro, proprietario della casa di via Eleonora d’Arborea, nel cuore del centro storico, a un passo dalla piazza e allo stesso tempo immersa nel verde delle campagna –. Era una vecchia casa che mio padre aveva comprato tanti anni fa, ma che nessuno ha mai utilizzato. Ci mettevamo la legna finchè c’era il tetto. Venderla? E chi compra casa a Ollolai? Sono contento, spero che il nuovo acquirente la faccia rinascere».

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