La Nuova Sardegna

«Basta, è ora che Pigliaru scenda in campo»

di Giovanni Bua
«Basta, è ora che Pigliaru scenda in campo»

I sindacati criticano l’atteggiamento “attendista” del governatore e le promesse non mantenute

27 aprile 2016
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SASSARI. Un’audizione in programma questo pomeriggio a Cagliari, in commissione Industria. «Ennesimo passo per tentare di squarciare il velo di silenzio calato sulla vertenza Versalis e sul destino del progetto Matrìca». Continuano nella loro “caccia all’uomo” le segreterie provinciali di Sassari dei sindacati di categoria. Obiettivo: il presidente Francesco Pigliaru, l’unico che «può sedersi al tavolo con Eni e Governo per bloccare la deleteria decisione di voler cedere l’azienda Versalis ad un fondo speculativo americano. O perlomeno per gestire il passaggio da protagonisti, richiamando l’Eni al rispetto del protocollo di chimica verde datato 2011. Perché nessuno mette in discussione il lavoro dell’assessore all’Industria Maria Grazia Piras, ma è indispensabile che la vertenza salga di livello, prima di perdersi per sempre dentro uno spietato fondo speculativo oltre oceano».

Un ruolo da protagonista che il presidente ha più volte assicurato di volersi prendere. «Ma mai – tuonano i segretari di Uiltec, Filctem e Femca – in un incontro ufficiale con noi. Ogni volta che Pigliaru è stato impegnato in una qualsiasi occasione pubblica nel territorio ci siamo presentati, e abbiamo detto la nostra. Il presidente ogni volta ci ha fatto le sue promesse.Ma mai seduti intorno a un tavolo. E parlando solo con noi. È come se i sindacati venissero visti come un fastidio più che una risorsa. Eppure noi questa battaglia la portiamo avanti da sempre, e sul tema della chimica a Porto Torres abbiamo molto da dire e da dare».

L’ultimo incontro “casuale” è stato a Sennori il 21 marzo, con il governatore impegnato a inaugurare il nuovo autoparco comunale: «In quella occasione Pigliaru si dimostrò alquanto infastidito da alcune nostre dichiarazioni – sottolinea Giovanni Tavera della Uiltec– che rimarcavano il suo atteggiamento assenteista sulle vertenze industriali, in particolare sulla contrapposizione alle strategie di Eni. A ben vedere non sembra che sbagliassimo. Anzi. E non abbiamo potuto che cogliere le sue non tante velate sottolineature di un totale disinteresse verso il destino di Versalis, e indirettamente di 300 lavoratori».

In quell’occasione in realtà dal presidente arrivarono dichiarazioni di pieno sostegno verso il progetto di chimica verde, oltre all’assicurazione che il confronto con Eni e Governo era costante: «Ma noi non vogliamo un contatto “amicale” – attacca Massimiliano Muretti della Filctem Cgil –, ma l’apertura di un tavolo, con la Regione protagonista, alla nostra guida. Ci è stato assicurato che sarebbe servito un mese di tempo per metter in piedi un incontro con Eni e Governo. È passato più di un mese e tutto tace». «Più volte abbiamo rimarcato – attaccano le tre sigle in una nota unitaria – che in questa vertenza il fattore tempo è un elemento da non trascurare. Evidentemente con il presidente non siamo stati particolarmente chiari, oppure nonostante i dieci incontri che ha avuto con Eni ha già discusso e, magari, deciso qualcosa che a noi e ai lavoratori non è dato sapere. La verità è che l’assenza dalle vertenze industriali ed energetiche è ormai evidente e non più tollerabile».

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