La Nuova Sardegna

Olbia, nasce hotel vietato agli under 16

di Giandomenico Mele
Il Pelican beach, nella frazione di Pittulongu a Olbia (foto di Vanna Sanna)
Il Pelican beach, nella frazione di Pittulongu a Olbia (foto di Vanna Sanna)

Frequentato in paricolare da turisti tedeschi e francesi, il Pelican Beach punta soltanto sulla clientela adulta. La direttrice Valentina Secchi: Un scelta, ma c'è chi la prende male". Intanto sui social network impazza il dibattito

30 aprile 2016
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OLBIA. Bambini? No grazie. Chiamarlo albergo per soli adulti è un obbligo. Il The Pelican Beach Resort & Spa di Pittulongu, per tutti gli olbiesi solo Il Pellicano, è l’unico albergo «adults only» regolarmente certificato in Sardegna. Se ci vai, devi avere più di 16 anni. Tutti ammessi, tranne i bambini. Su Booking, Expedia, Tripadvisor non si parla di semplici riduzioni o divieti estemporanei: i bambini proprio non li vogliono. Scelta aziendale, indagini di mercato, strumento per superare la crisi. Per chi è stato negli anni sinonimo di albergo per famiglie, il passaggio ai soli adulti è un cambio quasi epocale. «Dal 2014 non accettiamo più i bambini, una nuova politica scelta dalla proprietà per affrontare anche la crisi – spiega Valentina Secchi, direttrice del resort sulla spiaggia del Pellicano –. Il primo anno abbiamo avuto qualche difficoltà, poi dall’anno scorso abbiamo cominciato a vedere i risultati».

Le ragioni sono anche logistiche. La struttura è abbastanza piccola, con circa 70 posti letto; non ci sono quindi spazi adatti, dove mettere per esempio un parco giochi; oppure la piscina a sfioro senza barriere non è la più indicata per i più piccoli. «I grandi tour operator con cui lavoriamo richiedono determinati standard – spiega la direttrice –. Abbiamo studiato delle soluzioni ma la struttura non era adatta per i bambini».

Solo adulti. Qualche problema c’è stato e ancora c’è. A partire da coloro che si sentono rispondere che no, i bambini non sono ammessi. Rimostranze, qualche volta veri e propri insulti. Soprattutto nel complesso mondo della reputazione sui social network. «Ci sono molti alberghi sulla spiaggia in tutta la Sardegna – spiega la Secchi –. Questo è certamente un modo per distinguersi, anche se qualcuno la prende male». Poi c’è l’equivoco classico. L’equazione del testosterone: solo per adulti uguale a luci rosse. «In quel caso si sgombra subito il campo dai dubbi – precisa Valentina Secchi –. Altri la prendono male per il fatto che non accettiamo nessun tipo di deroga sui bambini, direi soprattutto gli italiani. Noi non siamo abituati, mentre in Spagna, Grecia o anche Turchia è pieno di alberghi solo per adulti».

Gli inconvenienti non mancano. Il ristorante è aperto al pubblico, anche per coloro che non sono clienti dell’albergo. Difficile dire però ai clienti «solo adulti» che devono affrontare l’avventura di avere qualche bambino seduto accanto a loro (quelli che restano seduti) per cena. O che si fanno distinzioni. «Quindi capita di dover rifiutare famiglie con bambini – dice la responsabile del resort –. Nel momento in cui firmi un contratto con operatori e clienti non puoi introdurre alcun tipo di deroga».

Boom di fidanzamenti. Ci sono, però, anche le altre facce della medaglia. Quelle innamorate, di fidanzati e sposini che cercano un posto romantico e con spiccata tendenza al relax. Non avere figli, o bambini al seguito, favorisce l’arrivo di neo coppie o chi sta per abdicare dal ruolo di single impenitente. Dunque boom di fidanzamenti o proposte di matrimonio. «La scorsa estate abbiamo avuto dieci proposte di matrimonio nel nostro albergo – racconta la Secchi –. Soprattutto coppie inglesi che davanti al mare scelgono di fare la dichiarazione di amore eterno». Non che i bambini siano un ostacolo a questo genere di romanticherie. «Spieghiamo a tutti che il punto non è che non ci piacciano i bambini – spiega la Secchi, madre di una bimba di due anni –. Il nostro albergo ha fatto questa scelta e il cliente lo sa. Alcuni lasciano i figli a casa coi nonni, per esempio, per fare una vacanza da soli».

Cliente tipo dal profilo teutonico. «I tedeschi sono certamente i nostri clienti più assidui, ma arrivano anche molte coppie di inglesi, francesi e svizzeri – precisa la direttrice del Pelican Beach –. Coppie giovani ma anche più mature. Sono gli italiani quelli più dubbiosi, molti ci attaccano sui social e non accettano la nostra scelta». Coppie in viaggio di nozze, fidanzati pronti al grande passo, oppure semplici vacanzieri in cerca di tranquillità sulla costa olbiese. Per tutti loro e per il Pelican Beach, i bambini possono attendere.

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