La Nuova Sardegna

New jersey della discordia La ditta: «È tutto regolare»

New jersey della discordia La ditta: «È tutto regolare»

L’azienda Abesca esclude i rischi: «Le barriere installate sono a norma di legge» Ma si teme la possibile invasione della corsia in caso di impatto con un autotreno

01 maggio 2016
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SASSARI. L'impresa che produce i new jersey installati nei vari lotti della nuova strada Sassari-Olbia difende la scelta del proprio prodotto e rassicura sul rispetto di tutte le norme di sicurezza: «Sono perfettamente a norma». Le barriere realizzate dall'associazione Abesca, classificate come h4 w7, sono finite sotto osservazione per la possibilità di uno spostamento a seguito dell'impatto con un mezzo pesante che viaggia alla velocità di 70 km/h. Lo spostamento farebbe sì che la protezione non resti all'interno dei 2,5 metri di larghezza dello spartitraffico disegnato al centro della Sassari-Olbia, ma vada ad invadere di 92 centimetri la corsia di sorpasso opposta, creando un eventuale ostacolo improvviso per una vettura che sopraggiunge. L'assessorato regionale ai Lavori pubblici ha voluto approfondire la reale portata dei rischi, e un dossier prodotto confermerebbe i problemi creati dal new jersey w7 se adottato all'interno di spartitraffico non sufficientemente larghi da consentire lo spazio di lavoro e lo spostamento a seguito di urto. Anas stessa, con una nota interna, ha chiesto un chiarimento sulla scelta delle barriere Abesca, considerate non le più idonee per uno spartitraffico di 2,5 metri.

Le rassicurazioni tecniche della ditta produttrice sono queste: «Innanzitutto lo spostamento della barriera è benefico e le barriere sono sicure proprio perché si spostano. Altrimenti i carichi trasportati dal veicolo che urta verrebbero proiettati verso l'esterno. Si parla di persone in caso di autobus o blocchi pesanti nel caso di un autoarticolato». Altro aspetto: «Se il new jersey finisse nella corsia opposta, si disporrebbe ancora una volta come un profilo di rinvio, che funzionerebbe ancora da barriera e non come un qualunque masso». Ancora: «I 92 centimetri di occupazione non impedirebbero una manovra diversiva. L'automobilista che sopraggiunge potrebbe schivare tranquillamente l'ostacolo avendo 258 cm di corsia di sorpasso liberi».

Secondo Abesca i parametri utilizzati nei crash test non hanno riscontro nella realtà. «I carichi dei mezzi non raggiungono le 38 tonnellate e gli angoli di impatto sono minori di 20 gradi. Inoltre la probabilità che si possano creare le condizioni dell'incidente simulato nel crash test è del 3% su una casistica di 25mila sinistri valutati». Ed ecco quindi la conclusione del segretario generale di Abesca Pietro Pavesi: «La barriera w7 è a norma ed utilizzabile in sicurezza sulla Sassari-Olbia».

Resta una perplessità: lo spostamento della barriera, secondo la legge, deve essere contenuto entro i limiti dello spartitraffico proprio per evitare che i veicoli che sopraggiungono in senso opposto, possano trovarsi davanti un improvviso ostacolo.

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