La Nuova Sardegna

Ganau: «Ospedali, riforma da bocciare»

di Vincenzo Garofalo
Ganau: «Ospedali, riforma da bocciare»

A Sassari il presidente del consiglio regionale critica la rete di servizi disegnata dalla giunta

04 maggio 2016
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SASSARI. Sbagliata, incomprensibile, ingiusta e ingiustificabile. Da bloccare. Il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, ex sindaco di Sassari e responsabile del 118 del nord Sardegna, cala la mannaia sulla riforma sanitaria sarda licenziata dalla Giunta regionale. Lo fa dal pulpito del convegno "Per una sanità universale e solidale", che si è tenuto a Sassari lunedì sera, e lo fa scavando un solco anti Pigliaru all'interno del Partito democratico, proprio mentre l'esecutivo regionale si avvicina alla boa di metà mandato. Ganau interviene all’incontro come ospite, dopo le relazioni dei sindaci di Sassari e Alghero, Nicola Sanna e Mario Bruno, del delegato del rettore dell'Università di Sassari, Alberto Porcu, del responsabile del Pronto soccorso e medicina d'urgenza dell'Aou sassarese, Mario Oppes, e del responsabile Cardiologia pediatrica dell'Aou, Mario Pala.

Gli scenari. Tutti snocciolano dati e numeri che dipingono un futuro spaventoso per il sistema sanitario del nord Sardegna, incredibilmente ridimensionato dalla riforma firmata Pigliaru e Arru, e surclassato dalle strutture cagliaritane pronte a fagocitare servizi e finanziamenti. Un danno incalcolabile per gli utenti e per l'intero territorio, che Ganau non si sente di condividere, e anzi, si dice pronto a bloccare con tutti i mezzi possibili, nel lungo iter che porterà all'approvazione in Consiglio regionale.

L’attacco di Ganau. Il presidente della massima assemblea sarda parla a braccio, ma le parole sono scelte con precisione chirurgica: «Io non concordo assolutamente con questa riforma», attacca squarciando l'area già tesa nella sala convegni della sede della Polizia municipale, dove, più che un dibattito sulla sanità sembra sia in corso una mega convention del Pd. «È una riforma sbagliata, che è partita con la rimodulazione della rete ospedaliera, anziché con la riorganizzazione dei servizi sul territorio. Questo è stato un errore fatale, che ha riversato sugli ospedali l'intera richiesta di servizi. È ovvio che gli ospedali non possano reggere questa pressione, che i pronto soccorso siano presi d'assalto e che si creino i disservizi», spiega Ganau. «Un sistema sanitario che funzioni, deve prima di tutto garantire il servizio di emergenza e primo soccorso su tutto il territorio. Questo in Sardegna manca. Servono case salute e servizi di poliambulatorio e specialistica», continua il presidente del consiglio, che poi boccia la rete ospedaliera disegnata dalla Giunta Pigliaru: «È giusto riorganizzare la rete ospedaliera, ma non va bene la disparità con cui è stato fatto. È ingiustificabile che l'hub di Cagliari abbia dieci specialità su dieci, e che l'hub di Sassari ne abbia solo tre. È impensabile che mezza Sardegna, da Nuoro in su, debba essere costretta a spostarsi a Cagliari per le cure oncologiche», ribadisce Ganau, prima di sferrare l'attacco finale: «Questa riforma non è nemmeno perfettibile. È sbagliata e in Consiglio cercheremo le strade per cambiarla. Inizieremo la discussione con la Asl unica, che può essere una soluzione di emergenza per il caos che nemmeno i commissari sono riusciti a domare, e così prenderemo tempo per fare in modo che in aula possa arrivare una riforma corretta, che affianchi la rete ospedaliera a una efficiente rete territoriale».

Numeri a confronto. Il discorso di Ganau condensa tutte le critiche sulla riforma sanitaria elencate dai precedenti relatori, coordinati dall'assessora alle politiche sociali del Comune di Sassari, Monica Spanedda. Critiche che poggiano su una vastità di numeri e confronti. Uno su tutti: «Il Nord-ovest, pur rappresentando il 20,1 per cento della popolazione regionale vede assegnati il 18,9 per cento dei posti letto ospedalieri, mentre il Sud-Est della Sardegna che rappresenta il 33,9 per cento della popolazione otterrebbe il 42,5 % dei posti letto».

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