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Occhi puntati su Cagliari e Olbia

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I Comuni banco di prova dopo i ko del 2015 a Nuoro e Porto Torres

07 maggio 2016
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SASSARI. Le elezioni amministrative saranno il primo scoglio per il Pd senza timoniere. Il 5 giugno andranno al voto 101 comuni sardi. Un test importante per il partito che guida la Regione che deve far dimenticare la disfatta del 2015, quando perse Nuoro e Porto Torres. Un test che riguarda tutta l’isola, a partire da Cagliari, dove il centrosinistra schiera il sindaco uscente Massimo Zedda. Unica tra le grandi città italiane che vede il Pd di Matteo Renzi sostenere un candidato targato Sel. Anzi, è stato proprio il premier a fare un pubblico endorsement per Zedda, definendolo «un bravo sindaco che ha lavorato bene». Intorno al primo cittadino uscente l’intero centrosinistra più il Partito sardo d’Azione.

L’altro test importante per il Pd isolano è quello di Olbia, dove i dem schierano il vicesindaco, Carlo Careddu, vincitore delle primarie. Come Zedda, anche Careddu può contare sull’appoggio del centrosinistra al completo, allargato a gruppi civici e all’Udc, mentre i sardisti, nel capoluogo gallurese, sono all’interno di una coalizione civico-indipendentista. Più frammentata lo scenario di Carbonia, dove il sindaco uscente Giuseppe Casti, appoggiato dal suo Pd, da Sel e dai centristi, se la dovrà vedere con due candidati di area centrosinistra, l’ex sindaco Ugo Piano e l’ex dem Francesco Cicilloni. Anche a Capoterra il centrosinistra punta sul sindaco uscente Francesco Dessì. A Monserrato i dem schierano la segretaria cittadina Rosalina Locci, vincitrice delle primarie, a capo di un centrosinistra spaccato. Come anche a Sinnai, dove la sindaca uscente del Pd, Barbara Pusceddu, se la dovrà vedere con Matteo Aledda, sostenuto dagli altri partiti del centrosinistra. Sotto la lente anche le sfide di Siniscola e Sennori. (al.pi.)

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