La Nuova Sardegna

Una famiglia amata e integrata nel paese

Una famiglia amata e integrata nel paese

La donna era nata a Ulassai, il marito era originario di Nuxis. L’annuncio ha sconvolto le due comunità

12 maggio 2016
2 MINUTI DI LETTURA





SETTIMO SAN PIETRO. Il duplice omicidio di Settimo San Pietro ha provocato grande commozione anche a Nuxis e Ulassai, i paesi di origine delle due vittime. I sindaci Roberto Lallai e Franco Cugusi, entrambi sotto choc per la tragedia che ha sconvolto le due comunità, si sono detti senza parole e non hanno voluto rilasciare dichiarazioni. Luciana Corgiolu, originaria di Ulassai, figlia terzogenita di Emidio e Annetta Mocco, si era trasferita a Settimo San Pietro diversi anni fa, subito dopo il matrimonio. La donna aveva tre fratelli Raffaele, Mario e Maurizio che vivono rispettivamente a Firenze, all’sola d’Elba e Ulassai e tre sorelle Maria Lucia, Gisella e Pinuccia che vivono a Settimo San Pietro, Firenze e Ierzu.

Non è la prima volta che la cronaca nera è protagonista a Settimo San Pietro. L’ultimo omicidio nella cittadina campidanese risale alla primavera del 2009. Pietro Cambedda, un falegname di 63 anni in pensione, dopo aver intrapreso una relazione con la suocera, uccise la moglie Elisabetta Bruno, 43 anni, al termine di un litigio. Tre colpi di piccone alla testa, poi seppellì il corpo della moglie e ne denunciò la scomparsa. L'ex falegname originario di Tonara si presentò con i tre figli dai carabinieri. I militari ascoltarono la sua denuncia ma il racconto non li convinse. Partirono così le indagini e Cambedda venne chiamato a chiarire. Finchè crollò di schianto: era stato lui a uccidere la moglie, poi aveva scavato una fossa sotto un albero d'ulivo e aveva sepolto il corpo insieme al maglione che la donna indossava. L’ex falegname è stato condannato a trenta anni di reclusione. (g.c.b.)

In Primo Piano
Politica

Regione, la giunta Todde annulla la delibera per la costruzione di quattro nuovi ospedali

Le nostre iniziative