La Nuova Sardegna

La sabbia di Is Arutas in valigia, turista fermata in aeroporto

La sabbia di Is Arutas in valigia, turista fermata in aeroporto

È il primo sequestro dell’anno. I chicchi di quarzo erano all’interno di tre bottiglie di plastica

17 maggio 2016
2 MINUTI DI LETTURA





Ormai è un’appuntamento fisso. Quando il sole inizia a scaldare le spiagge della Sardegna e la primavera si prepara a lasciare il passo all’estate, i primi turisti iniziano fare capolino sugli arenili dell’isola. E a portarsene un po’ a casa. O, perlomeno, a provarci.

Ieri il primo sequestro dell’anno all’aeroporto di Elmas ha “salvato” i chicchi di quarzo raccolti nella spiaggia di Is Aruttas da una turista italiana e infilati in valigia.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:regione:1.13489344:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/image/contentid/policy:1.13489344:1653450349/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]

Il quarzo è stato individuato dagli addetti alla sicurezza dello scalo cagliaritano dopo il passaggio ai raggi x che controllano il bagaglio a mano dei passeggeri pronti ad abbandonare la Sardegna. Gli occhi allenati degli stewart non potevano non notare tre bottiglie di plastica da un litro e mezzo litro stracolme di quarzo fossile sistemate tra gli oggetti utili alla cura dell’igiene personale.

C’era il deodorante, i rasoi, il dentifricio, gli assorbenti e le tre bottiglie abilmente etichettate dalla turista, forse per evitare confusioni. In mezzo c’era quella con la scritta “spiaggia di Is Aruttas 1”, poi la numero 2 e infine la 3.

Una scala maldestra che non lasciava dubbi sulla provenienza della sabbia, perlaltro decisamente riconoscibile.

Il sequestro di ieri mattina riaccende l’attenzione su uno dei paradossi che regolano il furto della sabbia. Gli operatori degli aeroporti, infatti, sequestrano le bottiglie perché le considerano corpi contundenti. Non è possibile, per gli addetti aeroportuali, sequestrare la sabbia. Quindi, non sono previste sanzioni e denunce che invece scattano automaticamente quando i ladri di sabbia vengono sorpresi in spiaggia dalle forze dell’ordine. Una condizione paradossale denunciata più volte dagli addetti ma mai risolta. (c.z.)

In Primo Piano
Malasanità

Nel buco nero della sanità sarda, inghiottiti migliaia di dottori

Le nostre iniziative