Calcio Serie A
Telti, riceve la tessera sanitaria ma è deceduto a 90 anni nel 1987
Se fosse stato ancora vivo Giovanni Casu avrebbe avuto 119 anni. A ritirare la carta magnetica arrivata per posta è stato il figlio Pietro
TELTI. Sembra uno scherzo. Di quelli che ti lasciano senza parole. Qualche tempo fa a Telti, in una cassetta della posta, è stata recapitata una normale busta bianca. Dentro, avvolta in un foglio fresco di stampa, una tessera sanitaria. L'unico problema, però, è che il destinatario del documento è morto nel 1987, 29 anni fa. Ma la faccenda assume contorni ancor più surreali per un altro motivo: il titolare del tesserino oggi avrebbe un qualcosa come 119 anni di età. Insomma, secondo i dati del sistema sanitario regionale sarebbe l'uomo più vecchio del mondo.
Piccolo errore. La tessera è intestata a Giovanni Casu, nato nel lontano 1897 nelle campagne tra Telti e Monti e morto nel 1987, a 90 anni. Ed è stata consegnata dal postino al figlio Piero, pensionato, che abita all'ingresso di Telti. Ma non si tratta di un imbarazzante ritardo delle poste italiane. Il documento è infatti di ultima generazione: ci sono il codice fiscale, il microchip, la bandiera dell'Unione europea e il logo della Regione Sardegna. Poi la data di scadenza: 7 aprile 2017. In altre parole il tesserino smetterà di essere valido 120 anni dopo la nascita del suo proprietario e 30 anni dopo la sua morte.
Posta inaspettata. Il figlio Piero, quando ha ricevuto il tesserino di suo padre Giovanni, c'è rimasto di stucco. Ha sorriso e ha conservato il documento insieme agli altri ricordi del genitore, come uno strano cimelio dal sapore antico ma dall'aspetto moderno e tecnologico. Difficile capire il motivo dell'errore. Ma è possibile che il sistema regionale, in una fase di ricalcolo dei dati per il rinnovo delle tessere sanitarie, abbia preso un curioso e clamoroso abbaglio.
Medaglia d’oro. A Telti Giovanni Casu era molto conosciuto. Cantoniere come suo padre, per decenni curò i tratti di strada all'ingresso del paese gallurese. A 18 anni fu richiamato al fronte, in Trentino, in piena Prima guerra mondiale, per combattere contro l'esercito austriaco. Dentro la trincea italiana conobbe i peggiori orrori che un uomo possa immaginare, tra compagni uccisi e amici mutilati sotto i colpi di mortaio. Lui però riuscì a tornare a casa sano e salvo grazie anche a un po' di fortuna, come quando una borraccia di metallo frenò la corsa di una pallottola diretta al petto. Il ritorno a Telti, comunque, non fu dei più felici: Giovanni Casu dovette infatti piangere tre fratelli più piccoli stroncati dall'epidemia Spagnola. Presto però si rimboccò le maniche: nel 1922 si sposò con Pasqua Fresu, poi scomparsa giovane, con la quale mise al mondo tre maschi e tre femmine. Lo Stato si ricordò di lui e della sua guerra nel 1970, quando, per volere dell'allora presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, fu nominato Cavaliere dell'Ordine di Vittorio Veneto con tanto di medaglia d'oro.