La Nuova Sardegna

l’inchiesta/tutela del patrimonio

Vendevano su Ebay falsi d’autore tra i 10 indagati due oristanesi

di Luciano Onnis
Vendevano su Ebay falsi d’autore tra i 10 indagati due oristanesi

CAGLIARI. Affari d’oro sulle opere dei ceramisti sardi del Novecento Federico e Melkiorre Melis, Ciriaco Piras e Vincenzo Farci. Dieci falsari sono nei guai con l’accusa di commercializzare i loro...

20 maggio 2016
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CAGLIARI. Affari d’oro sulle opere dei ceramisti sardi del Novecento Federico e Melkiorre Melis, Ciriaco Piras e Vincenzo Farci. Dieci falsari sono nei guai con l’accusa di commercializzare i loro falsi d’autore su internet e effettuare online autentiche aste che facevano finire nelle loro tasche lauti guadagni. All'illecito giro d'affari hanno posto termine - ma non è detto che i raggiri non stiano proseguendo su altri canali - i carabinieri di Cagliari del Nucleo tutela patrimonio culturale della Sardegna, diretti dal capitano Paolo Montorsi, che hanno individuato 10 presunti falsari e truffatori che agivano su scala nazionale, denunciandoli all'autorità giudiziaria per frode in commercio, ricettazione e contraffazione di opere d'arte.

I sequestri. I militari hanno sequestrato, nel corso delle perquisizioni domiciliari a carico degli indagati, una cinquantina di opere d'arte in ceramica tra piatti, vassoi e piastrelle. Nel team dei falsari ci sono due persone di Cagliari (un commerciante e un professionista), due di Oristano (uno già denunciato in passato per aver falsificato e venduto un quadro), un milanese, due residenti nelle Marche, altrettanti nel Lazio e uno in Liguria. Le indagini dei militari, coordinate dalla procura della Repubblica di Cagliari, erano iniziate nel novembre del 2014 a seguito di controlli e segnalazioni relative alla ricerca di opere d'arte rubate e poi messe in vendita su internet. Sulla piattaforma commerciale Ebay venivano individuati alcuni inserzionisti residenti in Sardegna, Liguria, Marche, Lombardia e Umbria che cercavano di vendere ceramiche che, da un primo esame effettuato da esperti d'arte, erano state catalogate come “falsi di ottima fattura creati da mani esperte della produzione artistica dei maestri sardi del '900 Federico e Melkiorre Melis, ma anche Ciriaco Piras e Vincenzo Farci.

Gli accertamenti. Gli uomini del capitano Montorsi, su disposizione del magistrato, hanno così effettuato alcune perquisizioni mirate e recuperato una cinquantina di ceramiche sospette. Gli investigatori si sono quindi affidati alla Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali di Cagliari e a Maria Laura Ferru, consulente della Procura, per l'analisi dettagliata delle opere. Un’expertise che ha permesso di accertare che si trattava di falsi d'autore. Ovvero, contraffazioni di ottima qualità create da mani esperte che conoscevano perfettamente la produzione artistica dei maestri sardi del Novecento.

Indagini nella penisola. Secondo i carabinieri potrebbero essere state create da uno o più falsari, uno dei quali sarebbe stato anche allievo dello stesso Federico Melis. Le indagini si sono poi estese ad altre regioni e hanno consentito di individuare tutte le persone coinvolte nel commercio illegale. Si tratta di insospettabili professionisti, spesso collezionisti d'arte col pallino delle falsificazioni, alcuni di questi avevano continui scambi commerciali tra la Sardegna e la Penisola. Le 50 opere vendute e ora sequestrate avrebbero fatto incassare ai falsari 300 mila euro, ma c'è anche una ceramica di assoluto rilievo artistico a cui è stato attribuito un valore commerciale di 60mila euro. Secondo quanto ricostruito nelle indagini, la rete di diffusione dei falsi, oltre ai siti di aste sul web, era quella legata a mercatini, botteghe di antiquari e alle fiere. L'artista più falsificato è risultato essere Federico Melis, il più noto ceramista sardo in Italia, nato a Bosa e poi trasferitosi definitivamente nelle Marche dopo qualche anno trascorso nei laboratori aperti ad Assemini e poi Cagliari. A Verbania, dove dopo la sua morte è stata aperta una scuola di ceramica a lui intestata.

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