La Nuova Sardegna

Nord Ovest dell'isola in agonia, domani 26 maggio sciopero

di Pinuccio Saba
Nord Ovest dell'isola in agonia,  domani 26 maggio sciopero

Cgil, Cisl e Uil vogliono risposte sulle emergenze del territorio. L’appello: prima di tutto il lavoro

25 maggio 2016
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SASSARI. L’appuntamento è confermato: domani 26 maggio alle 9 concentramento dei lavoratori in viale Italia e poi via, in piazza d’Italia per il comizio finale. I sindacati confermano «tutti i temi – ha sottolineato Francesca Nurra, segretario generale della Cgil di Sassari – e le criticità che sono alla base dello sciopero generale». In questi giorni «si stanno completando le assemblee sui posti di lavoro, non ultime quelle a Fiume Santo e al petrolchimico, e la richiesta è unanime: la giunta regionale deve affrontare i problemi del lavoro e della coesione sociale». «Ribadiamo con forza – ha concluso la leader della Cgil – la richiesta di un tavolo alla Regione per affrontare le problematiche del nord Sardegna e creare insieme i presupposti per lo sviluppo del territorio».

Nessuno sconto alla Regione, quindi, anche perché i problemi sono rimasti sempre gli stessi, come ha sottolineato Gavino Carta, segretario generale della Cisl della provincia di Sassari. «Il presidente Pigliaru ci è sembrato preoccupato della mobilitazione – ha aggiunto – ma se avesse letto attentamente, avrebbe scoperto che lo sciopero è “per” e non “contro” qualcosa o qualcuno». Un quadro desolante, quello dipinto da Gavino Carta, secondo il quale siamo più vicini alla Grecia che all’Italia. «E ora attendiamo Regione e governo per affrontare le criticità del territorio: energia, chimica verde, trasporti, commercio e turismo. Si deve investire sul lavoro, perché senza lavoro vengono meno anche gli ammortizzatori sociali». «Speriamo che non sia più necessario uno sciopero per incontrare il presidente Pigliaru – è stato il commento amaro di Giuseppe Maccioccu, segretario generale della Uil di Sassari –. Scorrendo i dati c’è la conferma che tutti i settori sono in sofferenza, compresa la categoria del pensionati che spesso sostengono le nostre famiglie».

Secondo il sindacato, è sbagliato anche l’approccio di presidente e giunta ai problemi del territorio. «Apprezziamo i modi, l’aplomb del presidente che però non possono risolvere i problemi dei lavoratori», ha aggiunto Gavino Carta, mentre secondo Maccioccu «si tratta di tante belle parole, la realtà non cambia. Bisogna vivere il momento quando si passa dai numeri ai volti dei lavoratori per capire il dramma di tante famiglie».

Fondamentale, quindi, intervenire su due problematiche che assillano la Sardegna e il nord ovest dell’isola in particolare: energia e trasporti incidono del 30 e 20 per cento sui costi di produzione. E il coinvolgimento della naturale “controparte” del sindacato, è uno degli aspetti fondamentali della protesta del territorio. Ieri mattina, nella sede della Cgil c’erano i vertici della Confartigianato e nel pomeriggio è arrivata l’adesione della Confcommercio e domani, in segno di protesta, i commercianti abbasseranno le serrande al passaggio del corteo. «Sarebbe però riduttivo considerare la mobilitazione una semplice protesta contro la Regione – precisa la Confcommercio – ma deve essere intesa, piuttosto, come sollecitazione a rivedere le politiche di sviluppo territoriale».

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