La Nuova Sardegna

Mezzo milione di sardi alle urne: si eleggono 99 sindaci e consigli

di Alessandro Pirina
Mezzo milione di sardi alle urne: si eleggono 99 sindaci e consigli

Il centrosinistra a caccia di conferme, il centrodestra vuole la rivincita dopo la debacle di 5 anni fa Il M5s sfida le coalizioni in nove Comuni, gli indipendentisti divisi tra polo identitario e alleanze

05 giugno 2016
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SASSARI. Mezzo milione di sardi alle urne per scegliere 99 sindaci. Un test locale che avrà inevitabilmente riflessi anche in campo regionale e nazionale. D’altro canto, ad andare alle urne saranno anche tre città come Cagliari, Olbia e Carbonia, nonché importanti centri come Siniscola, Dorgali, Orosei, Sennori, Capoterra, Monserrato e Sinnai. Si vota in un solo giorno, nonostante all’inizio il governo avesse pensato di estendere l’apertura dei seggi anche al lunedì, ma le polemiche sullo spreco di danaro pubblico hanno spinto il ministro Alfano a fare marcia indietro. E così urne aperte solo oggi dalle 7 alle 23, quando avrà inizio lo spoglio. E dunque quando si conoscerà il destino dei 99 comuni interessati dalle elezioni, ma anche dei partiti e delle coalizioni scesi in campo.

Centrosinistra. Nelle città più importanti il centrosinistra va a caccia della riconferma. A Cagliari con Massimo Zedda, a Carbonia con Giuseppe Casti, mentre a Olbia punta su Carlo Careddu, vice sindaco uscente e vincitore delle primarie. A Cagliari e a Olbia la coalizione si presenta compatta, con importanti innesti come i sardisti nel capoluogo e i centristi in Gallura, con una formazione che guarda più al vecchio Ulivo che al Partito della Nazione. Per il Pd, che guida Regione e governo nazionale, si tratta ovviamente di un test che non può essere circoscritto ai soli comuni al voto.

Centrodestra. Cinque anni fa le amministrative furono una debacle per il centrodestra, che perse due roccaforti quasi ventennali come Cagliari e Olbia. Quest’anno cerca la rivincita, ma, come nel resto del Paese, anche nell’isola Forza Italia deve fare i conti con lacerazioni e defezioni. A Cagliari, dopo vari tentennamenti, il partito ha virato sul polo civico dell’ex Piergiorgio Massida, spogliandosi del simbolo, mentre a Olbia l’ex sindaco Settimo Nizzi ci riprova con il sostegno di Noi con Salvini, ma metà partito gli ha voltato le spalle a favore di Vanni Sanna, supportato da Fratelli d’Italia e Riformatori.

Movimento 5 Stelle. Per i grillini sardi sarà la prova del 9. Sì perché si presentano in 9 comuni. A Cagliari, Olbia e Carbonia, ma anche a Sinnai, Monserrato, Sennori, Elmas, Dorgali e Gonnesa. Una lista per comune, cosa che in quelli più grossi significa fare i conti con vere e proprie corazzate. Il traguardo dunque sarà conquistare il maggior numero di ballottaggi.

Indipendentisti. L’obiettivo era quello di riproporre il modello Nuoro in tutta l’isola, ovvero il movimento civico-identitario che un anno fa espugnò il capoluogo barbaricino dopo decenni di centrosinistra, ma l’operazione è riuscita completamente solo a Olbia, mentre a Sinnai e Monserrato i partiti identitari hanno fatto cartello con Sel. A Cagliari, Carbonia e Capoterra i sardisti hanno invece sposato il centrosinistra, mettendo definitivamente in soffitta l’alleanza con il centrodestra.

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