La Nuova Sardegna

Cappellacci: «Pronti a lottare per Olbia»

Cappellacci: «Pronti a lottare per Olbia»

Il leader di Forza Italia spera nella vittoria finale in Gallura e non risparmia le critiche a Zedda

08 giugno 2016
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SASSARI. A poche ore dal voto, l’ex presidente della regione Ugo Cappellacci tira le somme di una tornata elettorale non entusiasmante per il centrodestra che, tuttavia, ha resistito al crollo registrato nel resto d’Italia: «È l’inizio di un percorso di rigenerazione del nostro movimento. Sappiamo che la sfida non è facile e che questo cammino produce risultati meno immediati ma più apprezzabili sul piano della qualità politica», attacca Cappellacci che poi entra nello specifico, «a Cagliari abbiamo presentato una lista rinnovata con facce nuove, il 50% di donne e un candidato su tre under 40. Nonostante la vittoria del centro-sinistra, la nostra compagine è la prima della coalizione e porta in consiglio due giovani e una donna e, forse, anche un altro trentenne».

Spazio anche ai rimpianti, pochi per la verità: «Speravamo nel ballottaggio ma sapevamo che Zedda era ancora forte. A Cagliari il sindaco uscente parte favorito, da quando esiste l’elezione diretta tutti i sindaci sono stati confermati al primo turno. I nostri Mariano Delogu ed Emilio Floris furono rieletti con numeri che dimostrano come l’attuale primo cittadino sia lontano dall’essere un fenomeno. Zedda è un cattivo amministratore, che ha fatto poco ma che l’ha venduto bene. Le contraddizioni di Zedda non sono arrivate alla cittadinanza perché l’opposizione era formata da molti trasformisti che sono passati dal centro-destra al centro-sinistra pur di assicurarsi una poltrona».

L’analisi dell’ex governatore guarda al futuro: «Perdere qualche punto in nome del rinnovamento è il migliore investimento che si possa fare».

Poi, un pizzico d’orgoglio: «A Olbia siamo il primo partito e anche lì, sotto la guida di Nizzi, abbiamo una nuova generazione che può dare il suo contributo. Andiamo al ballottaggio e lo facciamo con un uomo che ha dimostrato dinamicità, competenza e capacità».

Infine, uno sguardo alla nazione: «C’è una grande domanda di rappresentanza da parte di chi crede nei valori tradizionali, nella famiglia, nell’impresa e che si ribella alla tirannide fiscale, che vuole difendere la sovranità nazionale e popolare. Un popolo che è sicuramente maggioritario nel Paese e che non merita di essere diviso dai personalismi della politica». (c.z.)

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