La Nuova Sardegna

l’analisi del voto

Giuseppe Casti, l’uscente del Pd sconfitto: «Ora serve un rinnovamento del partito»

di Gian franco Nurra
Giuseppe Casti, l’uscente del Pd sconfitto: «Ora serve un rinnovamento del partito»

CARBONIA. «Quella dei Cinquestelle è stata una vittoria limpidissima e chiarissima, non ci sono dubbi – commenta Giuseppe Casti all’indomani della sconfitta –. Abbiamo perso, e con una proporzione...

21 giugno 2016
3 MINUTI DI LETTURA





CARBONIA. «Quella dei Cinquestelle è stata una vittoria limpidissima e chiarissima, non ci sono dubbi – commenta Giuseppe Casti all’indomani della sconfitta –. Abbiamo perso, e con una proporzione che era inimmaginabile. Ma non so se la vittoria sia stata una vittoria politica. È un dato di fatto che ogni volta che la sinistra arriva al ballottaggio con i Cinquestelle la destra fa la sua scelta di voto contro la sinistra. Nonostante la percentuale altissima di consensi, credo che la loro effettiva consistenza non si allontani molto dal 22 per cento di elettorato che è stato registrato al primo turno. Quello che ha determinato tutto è stato lo schieramento degli altri partiti in lizza, che hanno scelto un voto “contro” . Il nemico da abbattere è stata la sinistra – spiega Casti – e questo era l’unico obiettivo da raggiungere». Ma il risultato arriva da lontano, aggiunge l’ormai ex sindaco di Carbonia. «Arriva anche dalla contestazione sui temi nazionali e su quelli regionali, oltre che dai problemi del territorio e dalla crisi che lo investe. Forse, per quanto ci riguarda, noi abbiamo mancato nella comunicazione. Sono convinto che il giudizio sui cinque anni passati non possa che essere positivo. Nonostante le difficoltà anche finanziarie la città ha continuato a crescere – dice Giuseppe Casti –. I servizi sono aumentati, le imposte diminuite. Abbiamo centinaia creato posti di lavoro, anche se temporanei, e messo in campo progetti e opere che stanno cambiando il volto della città. Abbiamo prestato particolare attenzione alle fasce più deboli non solo investendo su questa voce un terzo dell’intero bilancio, ma anche mettendo in campo quello che altri chiamano reddito di cittadinanza. Da anni quattrocento famiglie riescono a vivere perché l’amministrazione eroga loro mensilmente un contributo in denaro. Nonostante tutto, io non mi sento bocciato. Ciò che ora occorre è un rinnovamento totale del Pd. C’è una nuova generazione a cui si deve dare spazio. Il futuro è nelle loro mani».

Una linea, quella di Casti, condivisa dal segretario dell’Unione cittadina del Pd Cinzia Grussu. «Abbiamo perso e la sconfitta è solo nostra. Ma siamo stati lasciati soli. Nonostante l’importanza della competizione anche il partito regionale si è disimpegnato. E abbiamo pagato a livello locale le colpe di tutti, perché si sono riversati su di noi tutte le tensioni, i malumori, il malessere derivanti da polemiche nazionali e regionali. In più, la spaccatura a sinistra ha fatto il resto, la sinistra unita avrebbe vinto al primo turno. Usciamo di scena, ma lasciamo un Comune in condizioni ottime sotto tutti i profili, da quello contabile e della gestione, dei cantieri aperti, dei progetti da realizzare, attento ai bisogni dei più deboli e che ha nei servizi culturali un punto di forza. Abbiamo abbassato le tariffe e potenziato i servizi. Ora passiamo la mano. Saremo una opposizione seria e che non concederà sconti. E anche da questa posizione, occorrerà evitare per il futuro gli errori di comunicazione che ci hanno penalizzato, e che non hanno fatto capire ai nostri cittadini il lavoro messo in campo».

In Primo Piano
Politica

Sanità, liste d’attesa troppo lunghe La Regione: «Faremo interventi strutturali»

Le nostre iniziative