La Nuova Sardegna

Lai, Pd: un segnale per chi governa

di Alessandro Pirina
Lai, Pd: un segnale per chi governa

Il senatore: subito una svolta. Cappellacci,Fi: la Giunta non ha più credibilità

21 giugno 2016
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SASSARI. Il centrosinistra si lecca le ferite. Gli exploit di Cagliari e Capoterra al primo turno non bastano per compensare il tonfo dei ballottaggi. Tre sconfitte su tre, visto che a Monserrato il Pd era fuori dai giochi. Tre ko a cui il senatore Silvio Lai, già segretario regionale dem, dà una lettura diversa. «A Olbia il recupero di Nizzi è stata una sorpresa, il centrodestra ha saputo riunificare le forze – dice il parlamentare sassarese –. Ma Carlo Careddu, Gian Piero Scanu e l’intero centrosinistra non hanno nulla da recriminare, per Olbia è il miglior risultato degli ultimi 20 anni. È stato fatto ogni sforzo ed evitato ogni errore per arrivare a un successo che purtroppo è sfuggito di pochissimo». A Carbonia, invece, è il peggior risultato di sempre, con la storica roccaforte rossa che passa ai 5 Stelle. «La storia di Carbonia somiglia a quella di Porto Torres. Due realtà industriali che davanti all’aggressivo calo della occupazione hanno deciso di affidarsi a una novità estrema come il M5s. Infine, il caso Sinnai dove il centrosinistra si è presentato diviso. Credo serva uno sforzo maggiore da parte dei vari segretari locali del Pd per cercare l’unità della coalizione. Queste elezioni devono fare da monito per il futuro». Il ko del centrosinistra è anche un avvertimento alla Regione targata Pigliaru. «È sicuramente un segnale per il Pd regionale, per il centrosinistra e per chi ci sta governando – aggiunge Lai –. Le aspettative del dopo Cappellacci erano talmente elevate che quello che la giunta sta facendo viene percepito come deludente. Grandi errori non ne sono stati commessi, ma qualcosa va fatto e anche in fretta».

Sul fronte centrodestra invece si esulta per la rivincita di Olbia, ma anche per i risultati deludenti del Pd. «I cittadini non hanno creduto alle promesse che la giunta Pigliaru sta contrabbandando – afferma il coordinatore di Forza Italia, Ugo Cappellacci –. A Carbonia il governatore si è speso in prima persona ma a vincere è stata la protesta con i 5 Stelle. A Olbia, invece, ha avuto la meglio la capacità del centrodestra di riunire le forze. Al primo turno ci sono state delle incomprensioni interne e si è andati separati. Il risultato premia chi ha creduto nella scelta di proporre Settimo Nizzi: Berlusconi, Fasolino e il sottoscritto. In una epoca in cui sembra si debba puntare per forza sul nuovo noi abbiamo vinto con un cavallo di razza, che però non rappresenta certo una novità». Il successo di Olbia arriva dopo il tonfo a Cagliari di Massidda, 20 punti in meno Zedda. Un ko che ha spinto l’eurodeputato Salvatore Cicu a chiedere un cambio di rotta del partito. «È la stessa persona che criticava la scelta di Nizzi», è la gelida risposta di Cappellacci.

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