La Nuova Sardegna

Meridiana senza accordo la trattativa va a oltranza

di Marco Bittau
Meridiana senza accordo la trattativa va a oltranza

Spiragli nella notte: ma manca la firma che sancisce il passaggio al Qatar

27 giugno 2016
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OLBIA. Fino all’ultimo respiro. Quello dei lavoratori Meridiana che alla mezzanotte di ieri non conoscevano ancora la loro sorte. Sì perché oggi, scaduto l’ultimo termine e conclusa la procedura di mobilità, partiranno le lettere di licenziamento per i dipendenti in esubero: circa 406 in caso di accordo con Qatar airways, 735 se alla fine l’accordo salterà.

Al termine di una giornata di trattativa serrata ma anche di attesa snervante, non si va oltre uno spiraglio positivo. La trattativa è aperta sino all’ultimo secondo utile, l’ultimo respiro di una giornata di scambi di bozze e dialogo a distanza tra sindacati e governo da una parte - riuniti al ministero dello Sviluppo, con la mediazione del viceministro Teresa Bellanova - e le due compagnie Meridiana e Qatar airways che da Doha valutano le ultime controproposte ricevute via mail dalla sede del Mise. In gioco ci sono circa mille posti di lavoro e un taglio di quasi un terzo degli stipendi, oltre al futuro della seconda compagnia aerea italiana e le stesse sorti di piccole e medie aziende dell’indotto (soprattutto sarde) che gravitano intorno alla galassia Meridiana.

Il nodo della trattativa è il contratto applicabile, questione centrale molto più degli esuberi. Da Roma le organizzazioni sindacali hanno trasmesso a Doha una nuova bozza di piano-accordo “correttiva” di quella proposta da Qatar airways venerdì scorso (contratto aziendale con durata di 5 anni a fronte dei 3 del contratto nazionale). Le osservazioni sindacali riguardano proprio la durata del contratto, riportata a 3 anni, ma anche un sostanziale miglioramento economico. A tarda sera è giunta da Doha la risposta di Qatar airways: una nuova bozza con alcune modifiche rispetto alla prima stesura. La palla, a quel punto, è passata nuovamente al tavolo dove insieme al ministero siedono solo ed esclusivamente i segretari nazionali di quattro sigle (Cgil, Cisl, Uil e Ugl). Tutto davanti agli occhi del vice ministro Teresa Bellanova, impegnata naturalmente a presidiare sia il mantenimento dei posti di lavoro che il contratto nazionale. Dopo la mezzanotte ancora si attendeva la risposta dei sindacati.

Trepida attesa, naturalmente, anche a Olbia , dove lavoratori e soprattutto i loro rappresentanti sindacali sono rimasti in contatto continuo con i segretari nazionali chiusi per tutta la giornata negli uffici del Mise. «La proposta che abbiamo inviato a Doha è per noi ultimativa – dice Franco Monaco, della Filt Cgil – e davvero, oggettivamente, non capiamo per quali motivi possa essere respinta. Centinaia di lavoratori che lasciano l’azienda, un contratto nazionale che nei prossimi tre anni permetterà a Qatar airways importanti contenimenti del costo del lavoro, e comunque in linea con i costi del futuro competitor Cai-Eithad. E tutto questo a fronte di un piano di rilancio timido, che non ci consegna nell’immediato un recupero di attività e occupazione come ci saremmo aspettati. Mi chiedo cosa si può volere di più: Non vorremmo che fosse solo un gioco a voler far ricadere sulle organizzazioni sindacali la responsabilità di un fallimento della trattativa». «Inoltre – aggiunge Monaco – l’accoglimento della proposta avanzata dalle organizzazioni sindacali non solo apre una prospettiva a un’azienda che altrimenti fallirebbe, ma permette da subito il contenimento in misura importante degli esuberi dichiarati in tutti i settori, limitando le ricadute occupazionali nel territorio».

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