La Nuova Sardegna

Cemento sulle coste, Sardegna isola felice: è la meno aggredita

di Claudio Zoccheddu
Cemento sulle coste, Sardegna isola felice: è la meno aggredita

L’ultimo report di Legambiente ha premiato i nostri litorali Ma sulla fascia demaniale sono state rilevate 253 infrazioni

01 luglio 2016
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SASSARI. Virtuoso fa rima con Sardegna. Perlomeno quando il tema è la cementificazione delle coste.

Lo dice il report “Ambiente Italia 2016” pubblicato da Legambiente che dipinge una situazione nazionale ai limiti del collasso, con il 51 per cento delle coste italiane coperto dal cemento a cui si aggiunge una media giornaliera di 25 metri di cemento in più. La Sardegna, al contrario, gioca il ruolo della regione senza macchia, più o meno. Le coste dell’isola sono le meno compromesse d’Italia e la conferma arriva dal presidente del comitato scientifico di Legambiente Sardegna, Vincenzo Tiana: «Vantiamo il maggior numero di chilometri di coste assolutamente naturali», ha detto Tiana prima di proporre due esempi che dimostrano la scarsa cementificazione di alcuni punti dell’isola, «tra Alghero e Bose ci sono 48 chilometri di litorale assolutamente selvaggi, dove l’uomo non ha apportato alcuna modifica. La stessa situazione è quella del golfo di Orosei. Tra Santa Maria Navarrese e Cala Gonone ce ne sono 40 in cui non è mai comparsa la mano dell’uomo».

Per fortuna, verrebbe da dire. In quel tratto di costa si trovano alcune tra le spiagge più belle del Mediterrano tra cui spiccano Cala Luna, Cala Mariolu e la bellissima Cala Goloritzè. Alcune tra le gemme più brillanti di una collana che può contare anche su altre pietre preziose, selezionate proprio da Legambiente: «Ci sono diverse eccellenze dal punto di vista ambientale, anche in zone lontane delle coste meno cementificate e noi le abbiamo premiate con le 5 vele di Legambiente», ha spiegato ancora Vincenzo Tiana, «quest’anno abbiamo scelto la costa di Domus de Maria, in cui ricade la spiaggia di Chia, ma anche Posada, Bosa, Baunei e Santa Teresa».

Il segreto di un sentimento di conservazione così efficace è nei progetti di tutela e protezione, come quello che salvaguarda la dune della spiaggie di Chia. C’è poi l’interesse della classe politica regionale, ormai datato nel tempo: «Dobbiamo dare atto alla Regione di aver attivato misure che di salvaguardia che hanno funzionato alla perfezione. Il piano paesaggistico regionale, ad esempio. Adesso, però, arriva la parte più difficile: mantenere questi standard e conservare nel tempo la bellezza del nostro ambiente», ha concluso Tiana. In un quadro quasi idilliaco c’è posto anche per le note stonate. Nonostante la Sardegna sia la regione con la minore percentuale di cemento lungo le coste, a ridosso del mare più bello del mediterraneo sono state rilevate ben 253 infrazioni legate proprio all’invadenza delle costruzioni. Un motivo in più per mantenere alti gli standard ambientali e i controlli lungo le coste.

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