La Nuova Sardegna

samatzai

I tedeschi vogliono il cementificio

di Luciano Onnis

Vicina l’acquisizione di Italcementi da parte di HeidelbergCement

02 luglio 2016
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SAMATZAI. C'è anche il cementificio di Samatzai interessata all'acquisizione della Italcementi da parte del gruppo tedesco HeidelbergCement, che ha completato ieri l'operazione di trasferimento da Italmobiliare della proprietà del 45% delle azioni della società italiana, diventandone il maggiore azionista. Dall'unione dei due gruppi nasce il primo produttore mondiale di aggregati, il secondo nel cemento e il terzo nel calcestruzzo, con oltre 63mila dipendenti attivi su più di 3mila siti produttivi in 60 paesi divisi in cinque continenti. La capacità totale dei 156 cementifici è pari a circa 200 milioni di tonnellate di cemento. HeidelbergCement detiene più di 600 siti produttivi di inerti e oltre 1.700 impianti per la produzione di calcestruzzo. Ciò lo rende il principale player mondiale nella fornitura di materiali da costruzione. «Con l’integrazione di Italcementi – ha dichiarato Bernd Scheifele, direttore del Managing Board di HeidelbergCement – uniremo i punti di forza di entrambe le aziende, mantenendo al contempo il carattere locale del business, quello italiano e quello tedesco». La Italcementi era presente in Sardegna, fino a pochi anni fa, con due stabilimenti a Samatzai, in Campidano, e a Scala di Giocca, vicino Sassari. Quest'ultima, sorta nel 1956 arrivò ad occupare anche mille lavoratori e fu chiusa definitivamente nel 2010 dopo una progressiva azione di disimpegno da parte della Italcementi.

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