La Nuova Sardegna

Pizzini dal carcere di Uta per spacciare la droga

Pizzini dal carcere di Uta per spacciare la droga

Il boss era in cella ma gestiva il traffico di eroina scrivendo gli ordini al figlio Dietro le sbarre anche l’ex compagna e due amici della famiglia cagliaritana

02 luglio 2016
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CAGLIARI. Viaggi in Olanda, un pacco postale pieno di eroina spedito in Sardegna e oltre 600mila euro nascosti nel giardino. Le direttive venivano impartite dal carcere di Uta dal regista della banda, anche grazie ai “pizzini”. Ora però è finita. L'operazione della Squadra mobile della questura di Cagliari, cominciata lo scorso anno, si è conclusa ieri mattina con la notifica di cinque ordinanze di custodia cautelare. Tre a persone che erano già in carcere: Giampaolo Cocco, di 53 anni, il figlio Matteo, di 22, entrambi cagliaritani, e Gianluca Sanna, di 45, residente a Quartu. Disposta la custodia in carcere per Teodora Manovella, insegnante, residente a Quartu, mentre per Carola Sarritzu, di 37, residente ad Assemini è scattato l'obbligo di dimora.

Le indagini, ha spiegato il capo della Mobile, Alfredo Fabbrocini, sono iniziate un anno fa con l'arresto di Monica Delogu, incensurata, già convivente di Giampaolo Cocco, trovata in possesso di mezzo chilogrammo di eroina importata dall'Olanda. L’attività investigativa non si era fermata e neppure l’andirivieni dall’Olanda saldamente gestito da Giampaolo Cocco detenuto nel carcere di Uta che comunicava con il figlio Matteo attraverso fogli scritti con informazioni che in apparenza sembravano innocue. I “pizzini” sono finiti anch’essi nelle mani degli agenti che non hanno smesso di indagare dopo varie scoperte investigative.

La banda, definita a conduzione familiare ma con legami internazionali e modalità di comunicazione interna ispirate a modelli ultracollaudati, si era subito riorganizzata e aveva trovato un nuovo assetto con ulteriori innesti. Le misure cautelari già attuate si riferiscono, infatti, al sequestro, avvenuto a fine agosto, di un pacco postale con un chilogrammo di eroina. Era stato spedito - secondo la ricostruzione della questura - da Gianluca Sanna e Matteo Cocco in trasferta ad Amsterdam. Destinataria una donna che le forze di polizia non conoscevano, Carola Sarritzu. Il pacco, intercettato dalla polizia, non era mai arrivato all'indirizzo indicato ma gli accertamenti successivi avevano svelato il legame esistito in passato tra la donna e Cocco detenuto a Uta.Nel frattempo, prima delle notifiche di oggi, Matteo Cocco era già finito in carcere: arrestato in flagranza perché trovato in possesso nella sua abitazione di 16 grammi di cocaina, otto di hascisc e circa 300 di marijuana. Più una pistola illegalmente detenuta e 26.830 euro in contanti. Un'ulteriore perquisizione nella casa della famiglia Cocco aveva poi consentito di rinvenire, sotterrati in giardino, 621mila euro.

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