La Nuova Sardegna

Nasce Insula, culla delle nuove imprese

di Giandomenico Mele
Nasce Insula, culla delle nuove imprese

A Olbia un incubatore per start up e progetti innovativi: si punta sull’agroalimentare per valorizzare tradizione e identità

09 luglio 2016
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OLBIA. Un grande terminal dove far incontrare produttori e consumatori, imprese e idee, all'interno di una piattaforma di marketing territoriale che ha Olbia come punto di partenza per lanciare i prodotti identitari della Sardegna nel mondo. Si chiama Insula il luogo che rappresenta e racconta un modello che può risultare davvero vincente, superando ambiguità e diffidenze nel mondo imprenditoriale. Un’operazione economica targata Cipnes che entrerà in produzione nel giugno 2017, con un incubatore di imprese all'interno della Piattaforma tecnologica europea, struttura affacciata sul golfo di Olbia, che diventerà la sede logistica di Insula su un'area coperta di 10 mila metri quadrati.

Come ha spiegato il project manager del Cipnes, Massimo Masia, si punta sull'agroalimentare per far breccia nei mercati globali. Per farlo serve creare reti di imprese. Da qui un percorso che si basa sull'esperienza, che vuol dire vedere, assaggiare, acquistare, per poi raccontare. Ecco nascere la prima piattaforma promozionale dedicata alle filiere dell'agroalimentare, dell'artigianato e dei territori. Un percorso dedicato ai "Laboratori del gusto", piccole unità produttive dove verranno preparati i prodotti, dalla carne al formaggio, vino e birre artigianali. A questi si affiancheranno le aree espositive permanenti, i "Mercati tematici", con i grandi espositori. Infine le "Isole dei sapori", dove poter degustare, assaggiare i prodotti, acquistarli e raccontarli. La sezione centrale, la "Piazza degli eventi", ogni settimana ospiterà la presentazione di un territorio con un programma che prevede la scoperta di parti di Sardegna, degli antichi mestieri e delle filiere identitarie legate all'artigianato artistico locale. Perché riesca Insula ha bisogno di un sistema di imprese che decida di creare una rete, collegandosi e strutturandosi per invadere i mercati. I dati dell'export sardo sono ai minimi termini: la percentuale dell'agroalimentare è di appena il 4,2%. La Sardegna importa il 62% delle carni rosse e il 90% di quelle bianche, il 70% dell'ortofrutta e il 90% della produzione ittica. Da qui l'idea di un network e degli showroom e isole del gusto per vendere i prodotti sardi. Insieme alle strategie di marketing più efficaci, partendo dalla qualità della vita nell'isola, dalla longevità e dalla biodiversità.

Insula nasce da un accordo di programma sottoscritto da Regione, consorzio industriale Cipnes (il soggetto attuatore), comune di Olbia e Provincia di Sassari. A benedire l'iniziativa sono intervenuti anche due assessori regionali: Maria Grazia Piras (Industria) ed Elisabetta Falchi (Agricoltura). «La Regione sta investendo tanto in una strategia che mira a eliminare inefficienze e criticità del sistema produttivo – ha spiegato la Piras –. Stiamo intervenendo per superare le lungaggini burocratiche, abbattere il costo dell'energia e attrarre investimenti con un piano di "venture capital" da 10 milioni di euro per la ricapitalizzazione delle aziende, di chi ha idee ma non risorse finanziarie sufficienti per attuarle». «Puntiamo sul cibo di qualità, per un target di consumatori che vuole sapere da dove proviene quello che mangia – ha sottolineato l'assessore Falchi –. In questa direzione vogliamo investire le risorse dei Piani di sviluppo rurale per rafforzare determinate filiere produttive».

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