Senorbì, all’esame di maturità in costume sardo
Martina Maxia ha affrontato l’orale con l’abito di San Basilio. «Era il mio sogno: ho fatto enormi sacrifici per comprarlo»
Per sostenere la prova orale dell’esame di maturità ha indossato il costume tradizionale del suo paese. È successo a Senorbì nell’istituto professionale per l’agricoltura e l’ambiente, sede staccata dell’istituto di istruzione superiore Duca degli Abruzzi di Elmas. A presentarsi all’esame con l’insolito abbigliamento è stata Martina Maxia, studentessa pendolare di San Basilio ventenne e componente dell’associazione culturale gruppo folk San Basilio. «La decisione non è stata casuale – sottolinea la studentessa che ha conseguito meritatamente il diploma di agrotecnico con la votazione di settanta centesimi – era perfettamente attinente con la tesina “Viaggio nel mondo agropastorale” che ho presentato».
La commissione d’esame, senza darlo a vedere, è rimasta di stucco ma per evitare di creare possibili problemi all’esaminanda ha fatto finta di nulla e non ha chiesto spiegazioni. «Sono stata orgogliosa di indossare in un giorno così importante della mia vita il costume del mio paese – ha detto Martina – per acquistarlo ho fatto tantissimi sacrifici. Mi piace partecipare alle sfilate, alle manifestazioni folkloristiche e ballare il ballo sardo. Ho ereditato la passione dal mio nonno paterno Ernesto che è stato un abile ballerino».
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Dopo la maturità potrebbe iniziare un altro cammino: «Mi piacerebbe iscrivermi all’università in Veterinaria – risponde la neo diplomata – sarà molto difficile riuscirci perché è una facoltà a numero chiuso ma ci proverò. Se non dovessi farcela continuerò a dare, come ho fatto sino ad adesso, una mano di aiuto ai miei genitori, Luigi e Annalisa, nella conduzione dell’azienda agro zootecnica familiare». La notizia è rimbalzata sui social network ed è stata commentata favorevolmente. Martina ha ricevuto tantissimi attestati di stima sulle piattaforme sociali: «È stata una scelta originale e intelligente», hanno commentato gli utenti di Facebook che hanno letto anche una bella testimonianza di attaccamento alla propria terra e alle proprie tradizioni».