La Nuova Sardegna

Regione: fondi a 50 grandi eventi «Il Rally non vogliamo perderlo»

di Alessandro Pirina
Regione: fondi a 50 grandi eventi «Il Rally non vogliamo perderlo»

La ricetta dell’assessore Morandi: «Sport e cultura per rendere attrattiva l’isola 12 mesi all’anno» Due bandi: il primo per le manifestazioni prioritarie, un secondo per finanziare altre 150 kermesse

11 luglio 2016
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SASSARI. Il rally scappa e lascia la Sardegna. I 2,7 milioni di euro in tre anni stanziati dalla Regione sono troppo pochi per la tappa mondiale nell’isola. L’Aci vuole di più, almeno un milione e mezzo all’anno, e accusa la Regione di non credere nella kermesse dei bolidi a quattro ruote. Eppure osservando i contributi regionali ai grandi eventi al primo posto c’è proprio il rally. Il Turismo ha stanziato per il Mondiale 900mila euro per tre anni. Quasi un sesto dei circa 6 milioni di euro che l’assessorato ha deciso di destinare alle manifestazioni più importanti che vanno dallo sport alla cultura. In seconda posizione c’è la festa di Sant’Efisio a Cagliari, la più importante delle manifestazioni identitarie, che riceve 250mila euro. Un lungo elenco di circa 200 tra piccoli e grandi eventi su cui la Regione ha deciso di puntare per andare oltre il turismo balneare.

No alla fuga del rally. Manifestazioni che ritiene essenziali. A partire dal Mondiale. «Il rally è l’evento a cui destiniamo più risorse perché ci crediamo molto – conferma l’assessore Francesco Morandi –. Si svolge in Sardegna dal 2004, prima a Olbia, poi ad Alghero. È ormai un evento tradizionale. Una manifestazione parecchio importante non solo per la ricaduta diretta nei territori, ma anche per la grande visibilità che dà alla Sardegna attraverso i media. Ci teniamo perché ci assicura questo doppio vantaggio. Mi auguro che il Mondiale resti nell’isola. Ora se ne occuperanno il governatore e i territori. Se ci sarà la possibilità di trovare altre risorse non ci tireremo indietro».

Piano triennale. Per Morandi i grandi eventi sono uno degli strumenti per aprire la Sardegna anche ad altri tipi di turismi e allungare la stagione. Per questo motivo per le 50 manifestazioni più importanti la Regione ha costruito un cartellone triennale che garantisce i contributi dal 2016 al 2018. «È la prima volta in assoluto che si è deciso di fare una programmazione di ampio respiro per dare stabilità al singolo evento di qualità – spiega l’assessore –. Per permettere all’organizzatore di lavorare anche in prospettiva. Si tratta dei 50 eventi ritenuti fondamentali per la Sardegna».

Non solo rally. Nell’elenco ci sono le manifestazioni identitarie, da Sant’Efisio alla Cavalcata, dai Candelieri al Redentore. E poi le kermesse della tradizione che la Regione ha voluto rifinanziare, come carnevali e settimane sante, in modo da attrarre turisti anche nei mesi di bassa stagione. E poi i grandi eventi di spettacolo e musica, come la Notte dei poeti e il Time in jazz, per i quali l’assessorato al Turismo ha previsto un contributo di 50mila euro. Come anche per i festival letterari, l’Isola delle storie di Gavoi su tutti. Raddoppiati i finanziamenti per i festival del cinema: da 15 a 30mila euro all’anno. Spazio anche al Girotonno e alle fiere dell’artigianato.

Secondo bando. Accanto a questo primo elenco ce n’è un secondo che riceverà un finanziamento annuale. «Li metteremo a bando questa settimana – dice sempre Morandi –. Si tratta di circa 150 eventi sportivi e culturali che vanno ad arricchire il cartellone. Il nostro obiettivo è garantire alla Sardegna eventi di carattere internazionale per animare il territorio. Dobbiamo trasmettere il messaggio che la Sardegna è attrattiva e attiva tutto l’anno. Qui il turismo può funzionare davvero 12 mesi».

La stagione in corso. Per tirare un bilancio della stagione è ancora presto, ma Morandi vede positivo. «La Pasqua bassa l’ha fatta partire un po’ a rilento, ma i dati di maggio e giugno sono molto confortanti. Ancora di più quelli di ottobre. E lo strumento per attrarre turisti nei mesi spalla è proprio organizzare eventi di rilevanza internazionale puntando su cultura, sport, enogastronomia e ambiente».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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