La Nuova Sardegna

DA LIORI ALL’EX SINDACO DEIANA

L’ex assessore disse: «È una sfida vincente»

L’ex assessore disse: «È una sfida vincente»

SASSARI. A Giave qualcuno se l’aspettava da un momento all’altro, ma molti dicono di non sapere niente di quel terremoto che scuote la “Piana” e che potrebbe riservare anche altre sorprese. Il...

12 luglio 2016
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SASSARI. A Giave qualcuno se l’aspettava da un momento all’altro, ma molti dicono di non sapere niente di quel terremoto che scuote la “Piana” e che potrebbe riservare anche altre sorprese. Il sindaco in carica Maria Antonietta Uras quell’impianto se l’è trovato già bello pronto: «Non so niente – ha commentato ieri con un po’ di amarezza – domani mattina mi informerò all’Ufficio Tecnico. Voglio capire bene che cosa sta succedendo».

Chi c’era allora, invece, è Giuseppe Deiana (sindaco che si occupò della vicenda e oggi consigliere di opposizione) che visitò le serre fotovoltaiche anche insieme all’assessore regionale all’Industria dell’epoca Antonello Liori.

«Sapevo che c’erano dei controlli – afferma l’ex sindaco – ma ho pensato a verifiche di routine. Non ero al corrente delle indagini della Guardia di finanza. Finchè sono rimasto in carica sapevo che le produzioni c’erano, riguardavano per il 50 per cento gli ortaggi. Non so che cosa possa essere successo poi».

Nel 2014, il 23 marzo, l’associazione ambientalista Gruppo di intervento giuridico aveva chiesto formalmente al Corpo forestale e di vigilanza ambientale di «svolgere gli opportuni controlli di legge riguardo la correttezza dell’attività svolta dal complesso di serre fotovoltaiche in località Campu Giavesu». E fu proprio il sindaco di Giave, insieme alla società Enervitabio San Cosimo Soc. Agr. srl, a tranquillizzare: «È tutto in regola».

L’assessore regionale Antonello Liori si era lasciato andare a una dichiarazione più che positiva dopo la visita agli impianti: «Si tratta di una vera e propria impresa dal punto di vista dell’iniziativa economica – aveva detto – una sfida vincente che speriamo sia anche d’esempio per gli altri imprenditori sardi. La Regione ci metterà il suo. Il mio assessorato ha una linea che si occupa dell’internazionalizzazione del prodotto e di trovare nuovi mercati all’estero».

E il sindaco allora in carica, Giuseppe Deiana - forse vedendo possibili sbocchi occupazionali, aggiunse: «É una iniziativa importante – disse – che darà sicuramente nuove speranze a un’agricoltura che era ormai inesistente e al centro di una crisi profonda. É, inoltre, con i suoi livelli occupazionali, una manna dal cielo. Non ci sono altre iniziative che, in questo momento, possono dare maggiore conforto».

Dalle valutazioni risulta che a lavorare nelle serre bi-falde sarebbero state circa 20 persone (tra tecnici e operai) con una piccola crescita stagionale nel primissimo periodo. Già nel 2014 le serre si presentavano in condizioni sospette. Così era partita l’inchiesta della Procura di Sassari. (g.b.)

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