La Nuova Sardegna

Elisoccorso in emergenza in Sardegna solo una base

di Claudio Zoccheddu
Elisoccorso in emergenza in Sardegna solo una base

Gli unici voli da Alghero ma i punti di decollo dovrebbero essere almeno due Polemica in Regione. Busia, Cd: «Siamo gli unici a non aver attivato il servizio»

13 luglio 2016
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Forse quella giovane vita si sarebbe potuta salvare. Difficile dirlo. La bimba nata prematura sul traghetto che copre la tratta tra Portovesme e Carloforte è invece morta all'ospedale Sirai di Carbonia, dopo una corsa su un'ambulanza del 118. Chissà se un volo in elicottero avrebbe potuto risolvere la situazione in una maniera differente. Anche in questo caso è difficile dirlo. È difficile perché l’unica elibase attrezzata per i soccorritori del 118 è ad Alghero e può contare su un solo elicottero. Per coprire la distanza tra la città catalana e il porto del Sulcis sarebbero necessari 55 minuti, forse un’ora. Troppo. Diverso il discorso se l’elicottero fosse decollato da Elmas, dove dovrebbe essere la seconda elibase della Sardegna ma dove, evidentemente, non c’è nulla. Eppure i soldi per appaltare la gestione delle due aviosuperfici ci sarebbero: 20 milioni di euro concessi dalla Regione alla Asl di Lanusei diversi anni fa ma mai spesi perché non è mai stata bandita la gara d’appalto per la loro gestione.

La polemica. «Quante vittime dobbiamo ancora contare prima che la Regione si decida ad attivare l'elisoccorso?», domanda Anna Maria Busia, consigliere del Centro democratico, «La nostra», continua l'esponente della maggioranza, «è l'unica regione italiana a non avere attivato il servizio, con l'appalto bloccato da anni nonostante uno stanziamento di 20 milioni di euro ma l'attivazione dell'elisoccorso non è più rinviabile – ha ribadito Anna Maria Busia – la Giunta si adoperi al più presto per mettere fine al disservizio».

I soccorritori. Il riferimento è una normativa vecchia di undici anni: «Che impone un tempo massimo di 20 minuti per raggiungere le zone in cui operare», spiega Piero Delogu, responsabile dell’elibase di Alghero, l’unica in Sardegna, «e mi sembra piuttosto chiaro che partendo da qua sia impossibile rispettare i tempi imposti dalla legge». Ecco perché le basi per i soccorritori aerei del 118 dovrebbero essere due: «Come minimo, in realtà ne servirebbero tre ma con due ci si può organizzare. Una doveva essere a Elmas, all’aeroporto, l’altra a Mores, in un area che potrebbe essere pronta in poco tempo ma sono più di due che deve essere bandita la gara d’appalto», dice ancora Piero Delogu prima di chiudere con una considerazione amara, «era già successo qualche anno fa a La Maddelena, dove era morta una donna. Da allora, nonostante l’intervento del ministero, non è cambiato nulla e noi continuiamo ad aspettare l’attivazione di un servizio indispensabile».

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative