La Nuova Sardegna

Meridiana, malattia selvaggia di piloti e steward: inchiesta della Procura di Tempio

di Giampiero Cocco
Meridiana, malattia selvaggia di piloti e steward: inchiesta della Procura di Tempio

Indagine dopo i disagi dovuti allo stop dei voli a fine giugno causato dall’”epidemia” che ha colpito gli equipaggi della compagnia aerea di Olbia

20 luglio 2016
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TEMPIO. La procura della Repubblica di Tempio ha aperto una indagine conoscitiva sulla crisi nel trasporto aereo venutosi a creare, il mese scorso, nella compagnia aerea Meridiana. Una inchiesta a tutto campo, condotta personalmente dal capo della procura gallurese Domenico Fiordalisi, il quale ha già disposto l’acquisizione, affidando l’incarico alla polizia giudiziaria da lui coordinata, di tutta una serie di documenti che dovranno fornire lo spaccato reale di quanto è accaduto all’interno della compagnia di bandiera sarda.

Si parte, ovviamente, dalla denuncia che il presidente di Meridiana Marco Rigotti presentò all’indomani della contagiosa epidemia di malattie di ogni genere che colpì gran parte degli equipaggi inseriti nelle liste di volo dell’operativo predisposto dalla compagnia aerea. Assenze che crearono il caos nell’orario dei voli programmati con centinaia di tratte cancellate nei diversi giorni in cui ci concentrò il picco delle assenze per malattia, tra la fine di giugno e i primi di luglio di quest’anno.

Gli accertamenti della magistratura non si fermeranno all’acquisizione delle decine e decine di certificati medici dei quali – a distanza di tempo – sarà difficoltoso se non impossibile accertarne la genuinità, essendo buona parte delle patologie dichiarata di natura passeggera.

A questo proposito ha fatto giurisprudenza l’indagine avviata dalla Procura gallurese sull’agosto nero di Meridiana, nell’estate del 2006, quando rimasero a terra, bivaccando in aeroporto, migliaia di passeggeri mentre piloti e assistenti di volo – in guerra con le decisioni intraprese dall’allora management che dirigeva Meridiana – si assentavano a catena accusando le più disparate malattie. L’accertamento peritale disposto dall’allora capo degli uffici inquirenti si rivelò un flop. Il drappello di avvocati difensori, una volta che i loro clienti furono convocati per essere sottoposti a visita medico legale, consigliarono, come prevede la legge, di non sottoporsi a visite invasive. L’inchiesta si chiuse con una archiviazione erga omnes.

Ora la situazione è quasi simile, ma ci si chiede, e questo sarebbe uno dei punti sui quali si sta accentrando l’attenzione della Procura, com’è possibile che piloti e assistenti di volo che hanno ricevuto una lettera di licenziamento (in quanto finiti nell’elenco degli esuberi di Meridiana) siano stati inclusi tra gli equipaggi che avrebbero dovuto – con le gravi implicazioni psicologiche che l’imminente perdita del posto di lavoro comporta – volare per una compagnia che li aveva messi a terra. L’indagine appena avviata dovrà chiarire molti dubbi su come è stata gestita negli ultimi anni la compagnia di bandiera di Karim Aga Khan.

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