La Nuova Sardegna

Cardiologia all’avanguardia, a Nuoro viene impiantato il pacemaker più piccolo del mondo

di Luca Rojch
Cardiologia all’avanguardia, a Nuoro viene impiantato il pacemaker più piccolo del mondo

Pacemaker grandi come una pillola, gps per navigare dentro il cuore: il futuro è diventato routine in corsia

17 agosto 2016
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NUORO. Pacemaker grandi come una pillola, gps per navigare dentro il cuore. Il futuro è diventato routine in corsia. Sembra quasi fantascienza, ma le tecniche messe a punto nel reparto di Cardiologia del San Francesco hanno fatta diventare l’ospedale un punto di riferimento a livello internazionale.

Il più piccolo del mondo. È grande come una pillola e pesa solo due grammi. Il pacemaker più piccolo del mondo, dopo gli Stati uniti e altri Paesi europei, viene impiantato nel reparto di cardiologia dell’ospedale San Francesco di Nuoro, sempre più un centro di eccellenza in Italia. Il sistema rivoluzionario si chiama Micra ed è in grado di regolarizzare il battito cardiaco con un elettrodo di pochi millimetri, all’interno del cuore. L’équipe del San Francesco, guidata dal direttore Gavino Casu, ha già eseguito 16 interventi, ed è il secondo centro in Italia. La tecnica è stata messa a punto con la collaborazione dell’azienda ospedaliera universitaria di Pisa, ed eseguita da Graziana Viola, insieme ai cardiologi Giovanni Motta e Francesca Amadori. Graziana Viola nei prossimi giorni sarà a Washington per illustrare in un congresso mondiale l’esperienza del centro nuorese. Il micro pacemaker viene inserito attraverso la vena femorale nel ventricolo destro e può durare oltre 10 anni. «È una innovazione rivoluzionaria – spiega il direttore Gavino Casu – per il trattamento delle aritmie, ed è una pietra miliare per la cardiologia».

Nel cuore si va col gps. Dai micro pace-maker alle avveniristiche scoperte diagnostiche. Dentro il cuore naviga ora anche il gps per curare le arterie malate, dopo un infarto. Medici e ingegneri sono ricorsi alla tecnologia militare israeliana per mettere a punto un sistema di navigazione hi-tech all’interno del cuore e posizionare in una coronaria occlusa lo stent salvavita, senza l’utilizzo di raggi X , con immagini fluoroscopiche, limitando al minimo anche l’uso di mezzi di contrasto. Il primo esperimento al mondo è stato eseguito a Nuoro, con un team di bioingegneri italiani e stranieri, nel centro di elettrofisiologia cardiologica dell’ospedale San Francesco, dall’equipe di Gavino Casu.

È un sistema avveniristico che dieci centri al mondo finora avevano sperimentato solo per i pacemaker e defribillatori biventricolari, e che Nuoro, con la collaborazione dei bioingegneri ha sperimentato anche per le coronarie. Fino a oggi sono dotate del sistema gps “mediguide” solo sei sale operatorie in Europa, tre negli Stati Uniti, una in Canada. In Italia c’è alle Molinette di Torino.

L’auricola. Ma il centro di cardiologia del San Francesco rappresenta un punto di riferimento nazionale soprattutto per la fibrillazione atriale, una patologia sempre più diffusa tra gli anziani che apre le porte all’ictus e ad altre forme di embolia. Gavino Casu è il capofila, tra gli specialisti dei 20 centri più importanti in Italia per le linee guida sulla chiusura dell’auricola sinistra del cuore. Una tecnica salvavita, che spesso rappresenta la carta vincente per impedire la formazione di trombi e ridurre il rischio di ictus nei pazienti fibrillati, che non possono assumere anticoagulanti. Negli ultimi due anni l’équipe del San Francesco, composta oltre che dal direttore Casu anche dai cardiologi Pierluigi Merella, Elia Carai e Paolo Pischedda, ha già compiuto 35 chiusure di auricola. Il “San Francesco” è ora anche un centro strategico regionale nel progetto contro la morte improvvisa che colpisce bambini e adulti, affetti dalla sindrome di Brugada. Sono stati coinvolti genetisti e cardiologi per individuare i soggetti a rischio e praticare l’ablazione, che impedisce il fatale corto circuito elettrico. È la morte che, qualche volta, colpisce dilettanti e professionisti nei campi di calcio o in altre discipline sportive.

@LucaRojch

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