La Nuova Sardegna

Sciopero dei Forestali: «Serve chiarezza»

di Claudio Zoccheddu
Sciopero dei Forestali: «Serve chiarezza»

Ranger in agitazione: chiedono risposte certe alla Regione prima della riforma del 2017

30 agosto 2016
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SASSARI. Uno sciopero per mettere l’accento sulla rivoluzione prevista per il prossimo anno. Anche se, in Sardegna, la musica potrebbe essere diversa.

Il Corpo forestale nazionale verrà accorpato ai Carabineri ma questo non dovrebbe accadere nelle Regioni a Statuto speciale, come la Sardegna . Tuttavia, negli ambienti di chi lotta giorno e notte contro gli incendi boschivi si respira l’incertezza tipica dei primi appuntamenti. Una sensazione più che sufficiente a far scattare lo sciopero che ha impiegato parte del Corpo forestale per almeno due ore, divise in più turni, e altre due previste per la fine della giornata. Per conoscere i dati dell’adesione sarà necessario attendere la giornata di oggi ma i rapprensentanti sindacali hanno raccontato la giornata in maniera differente.

Fendres–Safor. È la sigla che ha proclamato lo sciopero. in prima linea c’è il segretario, Ignazio Masala: «Posso dire che l’adesione è stata alta anche se per il momento mancano i dati ufficiali. Hanno aderito anche lavoratori che fanno parte di altre sigle sindacali».

Il segreto del successo dello sciopero, perlomeno secondo gli organizzatori, sono da ricercare nell’incertezza che anima la categoria: «Non vogliamo sopprimere il Corpo forestale ma chiediamo che sia fatta chiarezza una volta per tutte. L’abbiamo chiesto alla Regione, senza ottenere risultati, e lo abbiamo ribadito oggi con lo sciopero. Abbiamo un’età media molto alta e siamo conviti che la riforma debba tenere conto dell’equiparazione a un copro di polizia perlomeno per il sistema previdenziale».

C’è poi la questione delle competenze: «Da definire, anche se la Sardegna non rientra nel novero delle regioni in cui il Corpo forestale verrà accorpato ai Carabinieri. Con questo sistema c’è il rischio che Forestale e Carabinieri si accavallino nella lotta agli incendi, solo per fare un esempio».

Cgil. L’altro lato della medaglia, i sindacati che non hanno aderito allo sciopero (o che non sono stati coinvolti) è molto più pragmatico. Il segretario generale della Cgil, Michele Carrus, non ha dati a disposizione che possano fotografare la manifestazione di ieri ma parte da un presupposto da cui il sindacato non alcuna intenzione di discostarsi: «Non siamo favorevoli all’accorpamento, questo è il punto di partenza per ogni discussione perché secondo noi non si tratta di un passaggio automatico. Certo, siamo in sintonia quando si parla di razionalizzazione, miglioramento e efficienza del Corpo ma sono argomenti che possono prescindere dall’accorpamento», spiega Carrus. La Cgil, poi, si rivolge ai colleghi degli altri sindacati: «Non credo che il Corpo forestale abbia bisogno di iniziative isolate da parte delle singole sigle. Piuttosto sarebbe positivo organizzare una mobilitazione comune», conclude Michele Carrus.

Ieri, nonostante lo sciopero, il servizio del Corpo forestale non ha subito eccessivi rallentamenti e le attività di controllo e protezione del territorio sono state garantite.

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