La Nuova Sardegna

Incidenti falsi e furti, 40enne finisce in cella

Incidenti falsi e furti, 40enne finisce in cella

Fermato dalla polizia: in tre mesi avrebbe compiuto diversi reati, le donne quasi sempre nel mirino

07 settembre 2016
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CAGLIARI. Tamponamenti, furti, estorsione e rapina. Sono le contestazioni mosse a Stefano Pinna, 40 anni, arrestato ieri dalla Squadra mobile di Cagliari. Un’«attività seriale», fa sapere la Polizia: l’uomo, tra giugno e agosto, avrebbe commesso i reati più svariati. A far scattare gli accertamenti della Mobile, coordinata dal primo dirigente Alfredo Fabbrocini, è stato un tamponamento seguito da un furto d'auto messo a segno il 24 agosto scorso in via Curie a Cagliari. Il colpo l’uomo l’aveva studiato nei dettagli. Al volante di una una Chevrolet Matiz, Pinna tampona la vettura guidata da una donna. Il piano prevedeva che scendesse dal mezzo per compilare il Cid, cosa che ha fatto, e poi, con una mossa fulminea, si è infilato nell’auto della donna e ha messo in moto. La donna riesce a capire le intenzioni di Pinna e cerca di riprendersi almeno la borsa che si trovava sul sedile anteriore accanto al quello del conducente. Non ci riesce e, anzi, finisce a terra nel tentativo di recuperare la borsa. Ma Pinna, secondo la ricostruzione della polizia, non ne aveva ancora abbastanza. Il giorno dopo, e siamo al 24 agosto, l'uomo tampona una seconda auto e fugge ancora una volta con la borsetta della malcapitata conducente. Anche in questo caso la polizia avvia le indagini e grazie alle testimonianze individua e sottopone a fermo Stefano Pinna. Dai successivi accertamenti emergono poi altri reati a quanto pare commessi dal 40enne. L'8 giugno ha rubato gioielli dall'abitazione della ex e poi chiede denaro per la restituzione. Non ottenendo nulla, ha venduto i preziosi in alcuni compro oro e gioiellerie, ed è qui che gli agenti li recuperano.

Dopo questo episodio, Pinna si rende irreperibile: per lui scatta la denuncia in stato di libertà per furto ed estorsione continuata. Ma non è finita. L'11 luglio Pinna fa il pieno di benzina in un rifornimento di Elmas, ma fugge senza pagare a bordo di una Peugeot. Dopo qualche ora torna nell'area di servizio, riempie dei fusti con il carburante e anche questa volta se ne va senza pagare. Il 12 luglio ci riprova ma il benzinaio blocca l'erogazione e tenta anche di acciuffarlo, non riuscendoci però. Ancora: il 15 luglio entra in una tabaccheria a Cagliari, si fa consegnare tre stecche di sigarette e fugge, ovviamente senza pagarle. Quattro giorni dopo stesso furto in un'altra rivendita di tabacchi.

Infine il 24 agosto il tamponamento e il successivo fermo della polizia.

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