La Nuova Sardegna

Sede della Port authority Pigliaru congela la scelta

di Luca Rojch
Sede della Port authority Pigliaru congela la scelta

Il governatore chiede al ministro di mantenere la diarchia tra Olbia e Cagliari Il sistema con due poli nell’isola potrebbe durare ancora per altri tre anni

16 settembre 2016
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SASSARI. La rivoluzione può attendere. Almeno per un po’. Il governatore Francesco Pigliaru decide di sfruttare al massimo le proroghe offerte dalla legge. E nella guerra dei porti sceglie di mantenere lo status quo. Ma non indica fino a quando. Il tempo massimo sono tre anni. Ma si potrebbe chiudere molto prima.

Il presidente sfrutta la finestra offerta dalla legge di riforma delle Autorità portuali, che dava la possibilità di mantenere l’assetto già esistente per altri 36 mesi.

L’alternativa. Pigliaru avrebbe potuto, sempre entro il 15 settembre, scegliere di spostare la sede della Port authority unica da Cagliari, indicata dal governo, a Olbia. Una decisione che è stata congelata dal presidente. O meglio Pigliaru ha inviato la richiesta della Regione al ministero dei Trasporti, come prevede la legge. E lo ha fatto con un indirizzo preciso. «Nelle motivazioni inoltrate al Ministero è stata espressa l’esigenza che l’autorità di Olbia – spiega il governatore – porti avanti gli interventi di adeguamento delle infrastrutture nelle aree portuali di propria competenza, nello specifico quella di Porto Torres. La moratoria permetterà di gestire al meglio la transizione verso l’attuazione del sistema integrato previsto dalla legge. E di condividere e individuare la sede e l’organizzazione più adeguate».

In altre parole l’assetto attuale di due authority resterà intatto fino a quando le infrastrutture dello scalo di Porto Torres non saranno completate e il sistema del nord e del sud non funzionino in modo integrato. La Regione conserva gli equilibri attuali, ma non si

Battaglia navale doppia. La Regione per ora sceglie di non affrontare uno dei nodi che ha contrapposto in modo netto il nord e il sud dell’isola. Da una parte Cagliari che rivendica il suo ruolo di capoluogo e guida della Sardegna. Dall’altra Olbia che è il primo porto dell’isola a cui si deve aggiungere Porto Torres, scalo strategico, e Golfo Aranci. Ma lo scontro è tutto politico. La Gallura vede nella sede della Port Authority il riconscimento di capitale degli scali dell’isola. E nello stesso tempo una sorta di risarcimento dopo l’abolizione della Provincia e lo smantellamento di molti servizi.

Una poltrona per due. Ma accanto alla battaglia per la sede, che vede schieramenti trasversali, c’è quella tutta politica per la guida della Port Authority. A sperare di diventare il nuovo signore unico dei mari ci sono l’assessore ai Trasporti Massimo Deiana e l’ex consigliere regionale Chicco Porcu. Una lotta tutta interna al Pd, ma che per ora sembra essere rimandata. Con il mantenimento della doppia sede si rinvia anche questo nodo che potrebbe inserire ulteriori turbolenze nel già troppo agitato Partito democratico.

Senza fine. La decisione di Pigliaru di fatto è aperta. Non viene messa una data entro cui decidere. La Regione potrebbe utilizzare tutti e 36 i mesi prima di stabilire la sede. E non sembra scontata la decisione. A influire sulla scelta saranno anche gli equilibri politici e le compensazioni che la Regione dovrà offrire ai territori. Pigliaru dovrà scegliere un porto per non vedere il bastimento della sua maggioranza affondare.

@LucaRojch

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