Scoperta a Cagliari una casa-lager per cani e gatti
Animali denutriti stipati in un monolocale, la polizia urbana interviene ma non ci sono rifugi alternativi
CAGLIARI. Dopo la scoperta del capannone-lager di Molentargius, dove una donna teneva un centinaio di gatti rinchiusi in condizioni spaventose, la sezione ecologia e ambiente della Polizia urbana e la sezione veterinaria dell’Asl 8 hanno ricevuto un nuovo allarme e sono intervenuti nel quartiere di Is Mirrionis per ispezionare un piccolo appartamento dove vengono tenuti 16 cani e alcuni gatti. Si tratta di un monolocale con una minuscola cucina, dove gli animali sopravvivono a stento.
Quelli trovati dai vigili urbani non sono che una parte, i sopravvissuti a un trattamento che potrebbe sconfinare in una denuncia alla Procura. Conclusa la verifica, Polizia urbana e Asl hanno microchippato tutti i cani e richiamato la padrona di casa al rispetto delle norme. In queste ore sarà valutata la possibilità di sequestrare cani e gatti per affidarli a rifugi e a volontari, soluzione ideale ma complessa: le strutture di accoglienza sono affollate, la causa è il dilagare del randagismo e il disinteresse della politica per il problema.
A denunciare quanto è accaduto e ancora accade in via La Somme è stata una nota cantante di musica sarda d’autore, Veronica Pisano. È stata lei la prima a rendersi conto della situazione e attraverso conoscenze è riuscita a segnalare lo stato delle povere bestiole alla Polizia ecozoofila. In quel momento, reclusi nell’appartamento di Is Mirrionis, erano almeno trenta cani e una dozzina di gatti, la maggior parte denutriti, sporchi, costretti a vivere nel proprio letame. A confermare le condizioni di questa sorta di lager sono stati almeno quattro testimoni ma i tempi tecnici degli interventi, quando si tratta di animali, non sono mai fulminei.
Dalla prima segnalazione della Polizia ecozoofila - che si è mobilitata immediatamente - all’ispezione della Polizia urbana è trascorsa una settimana e tanto è bastato perché parte dei cani e dei gatti sparisse dalla scena. Quando i vigili hanno bussato alla porta dell’appartamento si sono trovati di fronte a una situazione ai confini dell’incredibile: un tanfo micidiale, sedici cani costretti in una piccola stanza, privi di qualsiasi confort, i gatti rinchiusi in un cucinino, terrorizzati e fiaccati dalla fame.
Difficile comprendere che cosa abbia spinto la proprietaria dell’appartamento a raccogliere tanti animali per gestirli in modo così crudele. Una vicenda fotocopia di quella registrata al Molentargius, dove l’intervento della Polizia zoofila e la generosità dei volontari guidati dal rifugio Zampe Matte di Flumini hanno fortunatamente risolto la situazione. Ora il problema si ripresenta: se gli animali lasceranno la casa-prigione, dove potranno ritrovare una vita dignitosa?