La Nuova Sardegna

Regione: pronti a dire no sul termodinamico

Regione: pronti a dire no sul termodinamico

Ordine del giorno votato all'unanimità in Consiglio su proposta dei Rossomori L’impianto dovrebbe nascere tra Decimoputzu, Gonnosfanadiga e Villasor

29 settembre 2016
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CAGLIARI. Se il Governo dovesse dare il via libera al mega impianto termodinamico fra Gonnosfanadiga e Villacidro, la Regione lo impugnerà, per «manifesta ingerenza di un presunto interesse nazionale» È il passaggio più significativo dell'ordine del giorno votato all'unanimità dal Consiglio regionale e proposto da Emilio Usula dei Rossomori. Votato mentre fuori dal Palazzo i comitati del No protestavano contro il progetto presentato dalla Flumini Mannu, con sede a Londra e uffici a Macomer. Gli impianti dovrebbero essere due: il primo da 55 megawatt spalmato fra i comuni di Gonnosfanadiga e Villasor, l'altro con la stessa potenza e all'interno dei confini di Villasor e Decimoputzu. In questi mesi s'è saputo anche altro: la società inglese sarebbe pronta ad espropriare oltre 300 ettari coltivati, con un'azienda agricola, quella della famiglia Cualbu, spazzata via dagli "specchi" della Flumini Mannu. «Sarebbe un ennesimo atto di arroganza _ ha detto Usula _ inaccettabile e la Regione deve opporsi». Soprattutto perché le "comunità hanno già respinto l'invasione. Il progetto delle mega centrali comunque non va bene neanche alla Giunta. L’hanno ribadito gli assessori Maria Grazia Piras (Industria), Donatella Spano (Ambiente) e Elisabetta Falchi (Ambiente). Il motivo del no è questo: «Non rientra nel Piano regionale energetico che esclude la costruzione disuper impianti e speculazioni di ogni tipo sui terreni agricoli». Oggi a mettere in allarme è prima di tutto quell'interesse nazionale messo sul tavolo dal Governo dopo il conflitto fra i misteri dei Beni culturali (contrario) e quello dell'Ambiente favorevole. Centrosinistra e centrodestra, nell'ordine del giorno, hanno ribadito il no e un altolà a qualsiasi decisione centralistica. L'impegno di un immediato ricorso nel caso in cui il Governo invece sia favorevole ha rafforzato la posizione dei comitati del No. «Siamo pronti a occupare i terreni - ha detto il sindaco di Gonnosfanadiga Fausto Orrù - che la Flumini Mannu vuole devastare con almeno 10mila pali in cemento armato. Non possono esser spazzati via uliveti, vigneti e aziende modello contro la volontà della gente». Per il sindaco di Decimoputzu, Alessandro Scano, è sconcertante la posizione del ministero dell'Ambiente che continua a tenere segrete le carte presentate dalla società inglese nonostante i pareri contrari della Regione e del ministero dei Beni culturali». Secondo l'assessore all'ambiente di Decimoputzu Francesca Mulas: «Siamo pronti alla rivolta se il Governo decidesse di passare sopra le nostre teste».

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