La Nuova Sardegna

Cappellacci ai figli: «Perseguitato come Enzo Tortora»

Cappellacci ai figli: «Perseguitato come Enzo Tortora»

L’ex governatore scrive ai suoi ragazzi su Facebook «Sono innocente, dovete camminare a testa alta»

01 ottobre 2016
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SASSARI. Un padre che parla ai figli, quarantotto ore dopo la sentenza di condanna a due anni e mezzo - in primo grado – pronunciata dal tribunale di Cagliari. Il padre è Ugo Cappellacci, ex governatore, leader di Forza Italia nell’isola, giudicato colpevole di bancarotta per il crac della Sept. Cari figli miei adorati, Giuseppe, Chiara, Margherita.... inizia così la lettera pubblicata sul proprio profilo Facebook. Con una spiegazione rivolta a chi potrebbe giudicare strana la scelta di rendere pubblici sentimenti tanto personali: Ho deciso di farlo pubblicamente perché è dalla vita pubblica che ha origine il dolore che ancora una volta ci lacera. E perché vorrei che tutti sapessero che cosa si prova quando la tua vita di padre, di marito, di professionista e infine di politico viene travolta da un'indagine giudiziaria. Ugo Cappellacci si proclama innocente e ricorda la terribile vicenda di Enzo Tortora. Anzi, al celebre presentatore televisivo si paragona. Ho letto che sono trascorsi 30 anni dall'assoluzione di Enzo Tortora. Per gran parte di questi anni ho sempre pensato che certe cose potessero capitare soltanto agli altri. Poi però ho vissuto l'esperienza devastante di ben nove processi, sette conclusi con la formula più ampia di assoluzione: quella secondo la quale il fatto non sussiste. Innocente. L'ultimo conclusosi con una condanna. Una condanna per qualcosa che non ho mai commesso. L’ex governatore rassicura i tre figli: per ribaltare il verdetto di primo grado ricorrerà nei successivi gradi di giudizio, sino ad avere giustizia. Ma il primo verdetto pesa moltissimo. Nella lettera social Cappellacci dice di avere scontato da innocente una pena senza condanna: quella di chi viene additato come una persona lontana anni luce dai propri principi, di chi si vede attribuire qualcosa che non c'è. È un danno che nessuno può risarcire. E poi ancora: Nessuno ti chiede scusa. Anzi, ti trascini dietro quasi il dubbio di chi pensa che te la sia scampata. L’esponente di Forza Italia assicura che non se la prenderà mai con la magistratura, perché come in tutte le categorie ci sono persone più attente, giudici di cui riconosco il valore, ed inquirenti che nel momento in cui aprono un fascicolo, non hanno la giusta attenzione che si dovrebbe avere quando si ha a che fare con la vita delle persone. Però, contrariamente a quanto fanno molti dopo una sentenza di condanna, non finge di essere sereno, anzi. Ai tre figli Giuseppe, Chiara e Margherita, Cappellacci confessa di essere turbato, frustrato, arrabbiato. Non sarebbe umano essere sereno. Verrebbe quasi l'impeto di andare ad Uta, legarsi alle sbarre e dire a chi crede in queste accuse: "Io sono qui, ora spiegate alla comunità perché”. Poi l’invito ai suoi ragazzi: non smettere mai di battervi per un mondo più giusto. Fatelo a testa alta – conclude Ugo Cappellacci – perché non avete nulla di cui vergognarvi.

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