La Nuova Sardegna

Tanta innovazione, ma poche donne

di Alessandra Sallemi
Tanta innovazione, ma poche donne

L’interesse dei manager internazionali per l’isola. Ma Daniela Ducato accusa: «Escluse le imprenditrici»

07 ottobre 2016
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CAGLIARI. Sinnova 2016, il salone dell'innovazione in Sardegna, si apre tra le polemiche sulla presenza femminile alla manifestazione in corso alla Manifattura Tabacchi e che si chiuderà domani. A segnalare su Twitter l'assenza di donne è l'imprenditrice e innovatrice del settore della tecnologia dei materiali edilizi, Daniela Ducato, già premiata per i suoi meriti con il titolo di Cavaliere della Repubblica. «Cagliari #Sinnova16 festival innovazione: uomini 98% di interventi e tavole rotonde. Zero voce alle innovatrici donne. È prassi italiana», scrive nel messaggio sul social network subito rilanciato dalla consigliera regionale del Centro democratico, Anna Maria Busia, in prima linea per le battaglie sulla parità di genere. Ma l'alzata di scudi è bipartisan, oltre ad aver generato una sollevazione generale sui social network. Parla di «bavaglio alle donne imprenditrici e innovatrici» la vice capogruppo di Fi Alessandra Zedda: «Il 68% delle nuove imprese è stato creato da donne. Lo spirito di Sinnova fin dall'inizio - sottolinea - ha cercato di colmare gap sia sull'innovazione sia ha voluto mettere sullo stesso piano donne e uomini capaci di creare innovazione e buona impresa». Daniela Ducato all’Ansa spiega poi: «L'esclusione delle donne dalle tavole rotonde del festival dell'innovazione sarda è per me uno schiaffo. Non è una questione di parità contabile, di quote rosa, ma di merito. In questa Isola ci sono donne e sono molte a produrre innovazione. Sinnova 2016 nel cancellare queste voci sarde femminili dai dibattiti, cancella di fatto l'evoluzione, la dignità, la multidisciplinarietà - attacca Ducato - La manifestazione è organizzata dalle istituzioni con in testa la Regione Sardegna ed è pagata con soldi pubblici e pertanto deve rappresentare tutti: donne e uomini. Si tratta di una prassi italiana, al festival dell'economia di Trento la presenza femminile nei talk è stata dell'8 per cento». In sostegno arriva il tweet del Cultural Entrepreneurship Institute di Berlino che rilancia: «Cagliari #Sinnova16, festival innovazione: 98% male speakers and panelistszero #women where is the innovation?».

Nella tavola rotonda “Le imprese internazionali scelgono la Sardegna” è emerso che l’isola è al primo posto in Italia per l’attrattività di investimenti. «Ormai qui in Sardegna c’è un ecosistema dell’innovazione», ha spiegato Raffaele Paci vicepresidente della giunta regionale. Al dibattito hanno partecipato i manager di Huawei, Microsoft, Amazon, Accenture e il Crs4. Le multinazionali hanno aperto sedi nell’isola «sulla base di una serie di indicatori che vanno dalla presenza di capitale umano alla qualità della vita passando per il basso tasso di criminalità». Durante il dibattito è stato sottolineato che «democratizzare l’innovazione a costi bassi un tempo sarebbe stato impensabile», adesso l’innovazione è alla portata delle aziende: alle piattaforme innovative accede chiunque e come si vuole. Paci ha fatto un esempio delle attività in corso: attraverso Microsoft si sta agganciando il leader mondiale nella automatizzazione dei processi di laboratorio «l’idea è di utilizzare la Sardegna dove è rinomato il capitale umano come laboratorio aperto alla collaborazione». Paci ha sottolineato che ci deve essere un’ulteriore condizione: buone istituzioni pubbliche. «Stiamo facendo una riforma complessiva della macchina regionale - ha detto - perché adesso non è in grado di raccogliere le sfide con la velocità dovuta». Maria Grazia Piras assessore all’Industria: «È un’edizione di Sinnova che si distingue fortemente dalle altre. Per due giorni, alcune delle imprese più innovative dell’Ict potranno confrontarsi con soggetti internazionali con l’obiettivo di crescere e di consolidare la propria presenza sui mercati».

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