La Nuova Sardegna

Garau «prosciolto» dal Csm: è di nuovo in corsa per la Dda

di Mauro Lissia
Garau «prosciolto» dal Csm: è di nuovo in corsa per la Dda

La commissione ha giudicato ininfluenti i rapporti del procuratore con un indagato L’istruttoria era stata aperta in seguito alla segnalazione da parte della procura generale

18 ottobre 2016
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CAGLIARI. Le frequentazioni dell’indagato Danilo Migliorini e del gioielliere Fabio Rosas non dimostrano «l’esistenza di una situazione di pregiudizio e di appannamento dell’autonomia e dell’imparzialità del procuratore Andrea Garau rispetto all’ambiente giudiziario nuorese»: l’ha stabilito la prima commissione del Csm - il Consiglio superiore della magistratura - che «non essendovi provvedimenti di competenza del Consiglio da adottare» ha disposto la trasmissione di copia di tutti gli atti «ad entrambi i titolari dell’azione disciplinare». La posizione del magistrato sarà quindi al centro di ulteriori valutazioni ma la decisione formalizzata lo scorso 12 ottobre rimette Garau in pista nella corsa per l’ufficio di Procuratore della Repubblica di Cagliari e di capo della Dda sarda, da cui rischiava di restare fuori. Come sempre accade, il Csm ha reso pubblico l’esito della lunga e travagliata istruttoria nata lo scorso 3 maggio, quando il procuratore generale Roberto Saieva ha trasmesso all’organo di autogoverno della magistratura gli atti dell’inchiesta condotta dalla Dda di Cagliari sulla vicenda del project financing dell’Asl 3 di Nuoro, un’indagine complessa che coinvolge come indagato l’imprenditore della sanità Danilo Migliorini. L’iniziativa di Sajeva, resa obbligatoria dalle norme e da una disposizione interna alla magistratura, seguiva la segnalazione del procuratore capo facente funzioni di Cagliari Gilberto Ganassi, contitolare del procedimento col collega Guido Pani e concorrente di Garau nella gara per il ruolo di procuratore capo. Il contenuto è noto: intercettazioni e altri atti d’indagine attribuivano al procuratore di Nuoro rapporti con Migliorini, indagato per riciclaggio di denaro della criminalità organizzata campana, e con Fabio Rosas, che la Guardia di Finanza definisce «persona in grado di interloquire a diversi livelli» e che non é indagato. Nella stretta sostanza, Garau ha accettato - come lui stesso ha confermato - un piccolo dono natalizio da Migliorini, che in un’altra circostanza - a leggere le carte del Csm - aveva tentato di contattarlo attraverso una conoscenza comune. I contatti con Rosas sono invece provati da una conversazione intercettata il 13 maggio, in cui tra i due emergono rapporti apparentemente confidenziali. Le due circostanze hanno suscitato l’attenzione dei colleghi perché Garau conosce entrambi e sa dell’indagine che coinvolge Migliorini. Un’inchiesta delicata riferita a fatti - così sostiene la consigliera regionale Annamaria Busia in una telefonata del 9 dicembre 2015 al commissario straordinario dell’Asl 3 Mario Palermo - di cui «tutti sanno, Garau è a conoscenza delle cose... ma non ha fatto niente».

Sentiti nell’arco di sei mesi i colleghi di Garau e i capi delle strutture investigative coinvolte, i commissari del Csm hanno ascoltato le spiegazioni del procuratore di Nuoro, che ha ammesso i contatti con Migliorini e Rosas ma ha circoscritto i rapporti alla normale attività del suo ufficio. Confermato il dono natalizio da parte di Migliorini («pasta o cose di questo genere, non l’ho rifiutato per non fargli torto») Garau ha sostenuto che Rosas è «una persona assolutamente da frequentare». Lui lo vedeva, così ha spiegato, in alcune cene alle quali «erano invitati anche il prefetto, il questore, forze dell’ordine e cittadini comuni». Con Migliorini invece «non c’era frequentazione» ma solo «qualche chiacchiera» alle iniziative promosse da Rosas. Si tratta comunque, ha detto Garau «di una persona normale, una degna persona, educata». Garau ha parlato dell’indagine spiegando di essersene occupato «quest’anno in due circostanze» ma sempre a livello di atti preliminari senza ipotesi di reato.

Il Csm attacca la scelta di Ganassi di non astenersi dall’indagine, dopo le segnalazioni su Garau: su quest’aspetto le valutazioni saranno affidate alla commissione disciplinare.

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