La Nuova Sardegna

Poletti: «Qui due esempi di sfide vincenti»

di Gianni Bazzoni
Poletti: «Qui due esempi di sfide vincenti»

Il ministro del Lavoro con Pigliaru a Porto Torres nelle fabbriche riaperte grazie al coraggio degli operai

20 ottobre 2016
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PORTO TORRES. Segnali di ripresa, piccoli ma importanti. E per una volta le posizioni si invertono: non sono i lavoratori a chiedere, a fare viaggi della speranza a Roma per a rivendicare diritti, è il Governo nazionale - con il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti - che viene a vedere come rinasce una fabbrica che era destinata al fallimento, e dove gli operai e i tecnici si sono ripresi il lavoro. Anzi, l’hanno ricostruito rischiando tutto quello che avevano: i soldi della mobilità e del trattamento di fine rapporto. Segno che ci hanno creduto, e oggi sono orgogliosi del riconoscimento pubblico.

«Questo mi pare un bell’esempio – dice il ministro appena entrato nello stabilimento dell’Isolex, la coop con 20 soci lavoratori che hanno già superato positivamente la prova del mercato – , per fare queste cose ci vuole sempre molta volontà perché i problemi e le difficoltà sono all’ordine del giorno e se ti arrendi è finita. Se le iniziative nascono vuol dire che si possono fare: spesso sento dire: sono buone idee ma... Insinuando il dubbio che non si possono concretizzare, invece oggi vediamo due esempi di come si realizzano i progetti andando oltre i ma. È un contesto che ci fa ben sperare per il futuro, perché la situazione è collegata alla possibilità di utilizzare materie prime compatibili». Al fianco di Poletti il presidente della giunta regionale Francesco Pigliaru, l’assessore all’Industria Maria Grazia Piras (che insieme a Virginia Mura, che ha la delega al Lavoro, ha seguito passo dopo passo l’avanzamento del progetto), il sindaco di Porto Torres Sean Wheeler e Tonino Tanda, presidente di Isolex, uno che ha sempre creduto nel valore della cooperazione.

Poco più avanti c’è anche la Turris Sleeve, altro esempio virtuoso di come i lavoratori fanno squadra insieme a chi ha deciso di dare sostegno e credito all’impresa (Legacoop, Coopfin, Cfi, Coopfond e Fidicoop): qui si produce una pellicola bio, una lavorazione a valle, nella cosiddetta filiera corta che si ricollega alla chimica verde.

«Io sono ottimista – dice il presidente Pigliaru – stiamo parlando molto con il Governo e con l’Eni che è un giocatore importante in Matrìca. Sono impianti innovativi, ci sono brevetti e tanta ingegnerizzazione che deve essere fatta. Vediamo un forte interesse del Governo e una prospettiva strategica fondamentale per la Sardegna e per l’Italia. Nelle prossime settimane ci sarà la conferma che siamo tutti concentrati a rinforzare il percorso. Bisogna riprendere a correre: l’impianto deve essere presto al 90 per cento, dobbiamo arrivare alla fase 3 che sono 120mila tonnellate annue del materiale dal quale partono poi tutti i prodotti sostenibili. Ci sono state difficoltà, è vero, e stiamo lavorando per risolverle. La Regione sta anche creando un mercato che va tutelato con le norme. L’Eni deve confermare gli investimenti previsti nell’intesa del 2011. Poi ci vorrà una fase 4, io ne sono convinto: fare in modo che arrivino imprese a valle e concentrino qui produzioni verdi che intorno a questa filiera ci sono».

Il passaggio nello stabilimento di Matrìca, cuore della chimica verde, è stato un po’ critico: uno dei lavoratori in tuta viola ha esclamato un «Finalmente!» alla vista del presidente della Regione, e gli ha ricordato le difficoltà di comunicazione degli ultimi mesi, l’assenza di risposte. In linea con le rivendicazioni sindacali: «L’ultimo incontro forzato risale al 21 marzo a Sennori, in quella occasione, dopo un vivace confronto, il presidente aveva preso l’impegno di mettere in piedi entro 30 giorni una riunione con Eni, Governo e sindacati. A distanza di 7 mesi non c’è mai stata. Chiediamo concretezza e trasparenza, elementi fondamentali che vanno al di là di visite istituzionali, inaugurazioni e partecipazioni a convegni». Ora si riparte da due fabbriche vere, con i lavoratori protagonisti al di là di tutto.

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