La Nuova Sardegna

I piccoli centri sono i più colpiti

I piccoli centri sono i più colpiti

La denuncia di Omar Hassan (Modolo): abbiamo le mani legate

05 novembre 2016
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SASSARI. «I Comuni più virtuosi sono anche quelli più danneggiati».

Il paradosso più significativo dell’ultima rivoluzione sulla gestione delle risorse da parte degli locali lo presenta Omar Hassan, sindaco di Modolo e presidente dell’assemblea dei piccoli Comuni della Sardegna: «Dal 1 gennaio del 2015 i bilanci armonizzati, che prima venivano chiamati patto di stabilità, interessano anche i comuni al di sotto dei 3mila abitanti». E la rivoluzione, ovviamente, non è piaciuta agli amministratori: «Chi è stato più attento, chi ha riscosso i tributi puntualmente, chi non ha accesso mutui e sostanzialmente ha contratto pochi debiti è anche il più penalizzato – spiega il sindaco di Modolo – chi invece si è lasciato andare senza preoccuparsi delle scadenze, ha acceso mutui e sperperato soldi, faccio un esempio, affidando gli impianti sportivi a società morose ha incredibilmente una capacità di azione più ampia perché le quote da spendere sono legate all’indebitamento. Nel caso del mio Comune la sintesi è imbarazzante: non possiamo spendere perché siamo stati bravi a gestire le risorse e a fare economia».

Una situazione che Hassan ha definito paradossale e che dal 1 gennaio del 2015 interessa più dei due terzi degli enti locali della Sardegna, i comuni sotto i 3mila abitanti sono 270 in un totale di 377, e i tre quarti del territorio regionale. Paesi che, spesso, non hanno nemmeno i soldi per riparare una buca: «Anche se in realtà li hanno ma non possono spenderli se non andando incontro alle pericolose attenzioni della Corte dei conti, anche qualora ci si appellasse ai principi costituzionali. Se però la buca non dovesse essere riparata prima qualcuno ci finisca dentro, la colpe e le responsabilità sarebbero del sindaco. Un caso lampante è accaduto a Vallermosa – racconta Hassan – dove il sindaco è stato condannare a pagare una multa di 13mila euro per non aver rispettato l’ordinanza antincendio che imponeva di ripulire una strada dall’erba. Un’incombenza non assolta perché i soldi nelle casse comunali non potevano essere spesi per colpa del saldo di competenza».

E se la paralisi dei portafogli comunali è un’imperfetta imposizione statale varata per limitare gli sprechi, gli amministratori se la prendono con la Regione: «Siamo molto delusi – conferma Omar Hassan – da come la Regione ha gestito la vertenza legata agli spazi di spesa. La verità è che non hanno fatto nulla per tutelarci. In loro non riconosciamo gli interlocutori adatti per dare un tono alle nostre lamentele. Ci hanno chiesto di cosa avessimo bisogno ma poi non ci è stato concesso nulla di quello che abbiamo chiesto». La dimostrazione, sempre secondo Hassan, sarebbe nel fondo unico: «Ci sono nuove e considerevoli risorse nella casse regionali garantite dalla vertenza entrate ma non sono state messe a disposizione nel fondo unico».

A Roma, e a Cagliari, manifesteranno anche i sindaci dei piccoli comuni che chiedono di spendere quello che hanno risparmiato. (c.z.)

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