La Nuova Sardegna

carcere di uta

Ha l’ombrello: colloquio negato

Ha l’ombrello: colloquio negato

Diverbio all’ingresso, una donna non può fare visita al marito

08 novembre 2016
1 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. «Un diverbio sorto in seguito al mancato deposito di un ombrello ha impedito alla moglie di un detenuto della casa circondariale di Uta di poter effettuare il colloquio con il proprio familiare, dopo aver affrontato un viaggio di tre ore con un bambino di 15 mesi». Lo segnala Maria Grazia Caligaris, presidente dell'associazione Sdr (Socialismo diritti riforme). «La donna, ignara del divieto poiché non aveva ricevuto alcuna limitazione in merito, aveva superato, con il bambino in carrozzina e l'ombrello aperto per ripararsi dalla pioggia, il primo ingresso - racconta Caligaris - Giunta alla seconda postazione di sicurezza, però, gli agenti in servizio le hanno fatto notare che non poteva accedere con l'ombrello. La donna ha detto che non era stata informata e ha consegnato l'oggetto ma è stata invitata a riportarlo all'ingresso dell'istituto. A quel punto è nato il diverbio che ha esasperato gli animi». La presidente dell'associazione sollecita il «buon senso che deve sempre prevalere anche quando le condizioni sono difficili e imprevedibili».

Comune

Sassari, terremoto politico in giunta: fuori l’ex M5S Laura Useri

Le nostre iniziative