La Nuova Sardegna

Appalti pubblici, crollo del 40 per cento

Appalti pubblici, crollo del 40 per cento

Quasi dimezzata la spesa, in calo anche il numero di gare. Le cause: le nuove regole e i tagli imposti dallo Stato

13 novembre 2016
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SASSARI. Continua la flessione degli appalti pubblici. Nel primo trimestre del 2016 il numero era in modesta crescita nonostante il calo della spesa ma alla fine di settembre il risultato è negativo su entrambi i fronti.

Lo rileva il report della Cna che ha censito 715 gare in nove mesi, per un importo di 336 milioni. Il mercato delle opere pubbliche, quindi, è calato del 20% in termini numerici e del 40% sul fronte della spesa rispetto al 2015. «Sono gli effetti del nuovo codice degli appalti che necessita di correzioni profonde – spiegano Francesco Porcu e Mauro Zanda, segretario regionale della Cna e presidente di Cna Costruzioni –. Questi effetti, sommati ai tagli del patto di stabilità e dei bilanci armonizzati, proiettano un’ombra sul rilancio degli investimenti». Secondo Cna il ridimensionamento del numero dei bandi di gara è riconducibile all’innalzamento della soglia di importo per l’affidamento con procedura negoziata. L’analisi delle tipologie dimensionali mostra una flessione per tutti i lavori, che perdono circa il 20% delle opportunità. Fanno eccezione le opere medie, tra i 500mila euro e il milione, per le quali il mercato si è dimezzato. In termini economici prevale la riduzione delle grandi opere che determina una riduzione dell’importo medio delle gare: da 720 a 580 mila euro con un rafforzamento dei lavori più piccoli che rappresentano il 62% del totale e il 7% della spesa.

Sempre secondo Cna, la riduzione numerica nei primi nove mesi del 2016 è da ricondurre all’attività delle amministrazioni territoriali. Gli enti hanno mandato in gara 674 lavori contro gli 865 del 2015, riducendo la domanda del 22% e dimezzando la spesa. I Comuni, insomma, sarebbero i responsabili del risultato recessivo. Ma il risultato è negativo anche per la Regione, per l’edilizia abitativa e per quella sanitaria. Province e aziende speciali si sottraggono invece alla forte riduzione della domanda grazie all’intensa attività di Abbanoa, che ha promosso 15 gare di importo superiore a un milione, così come la gara promossa da Arst per i lavori alla metropolitana leggera di Cagliari. Quanto alle grandi committenze, il bilancio è positivo grazie alle ferrovie e all’Anas che, con 15 gare, ha promosso lavori per 80 milioni. In evidenza, nel 2016, anche il ruolo del genio civile che con una spesa record di 262 milioni assorbe il 78% delle risorse. Gli interventi del genio civile sono anche i più numerosi: tra gennaio e settembre ne sono stati censiti 378, più della metà del mercato, contro i 300 dell’edilizia non residenziale. La fragilità del settore pubblico è confermata dalle aggiudicazioni che presentano un calo sia nel 2015 sia nei primi mesi del 2016. Con 376 aggiudicazioni censite e un valore a base di gara pari a 379 milioni, il mercato regionale segna una flessione del 19%.

Tra le principali aggiudicazioni censite nel 2015, e fino a settembre 2016, tre riguardano aziende sanitarie o ospedaliere: la più grande (77 milioni) è quella per l’ampliamento del complesso ospedaliero universitario di Sassari. La seconda (54 milioni) è per la realizzazione del nuovo ospedale di San Gavino Monreale e la terza (33 milioni) è per l’ampliamento del policlinico di Monserrato.

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