La Nuova Sardegna

Dormiva, poi si era volatilizzata

Dormiva, poi si era volatilizzata

Imelda Bechstein, in vacanza nell’isola, non soffriva di patologie particolari

15 novembre 2016
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PORTO TORRES. Imelda Bechstein e suo marito si erano imbarcati a Porto Torres la sera del 30 ottobre 2016. Dopo avere sistemato l’auto nel garage del traghetto avevano raggiunto il salone e preso posto in poltrona. Durante il viaggio l’uomo - secondo quanto raccontato alla polizia di Genova al momento della denuncia - si era addormentato e alle 2.30, al risveglio, la donna non c’era più.

«Ho pensato che fosse andata in bagno – aveva detto – e ho aspettato un po’ che tornasse. Poi mi sono preoccupato e ho fatto un giro per cercarla». Con il passare del tempo l’uomo si era allarmato, fino a temere che alla moglie fosse accaduta qualcosa di grave. Così aveva chiesto aiuto al personale del traghetto e alle 4 l’ufficiale di bordo aveva dato l’allarme.

Nessuna testimonianza utile da parte degli altri passeggeri. Forse qualcuno l’aveva vista di sfuggita mentre scendeva le scale, ma niente di preciso. E assenza totale di informazioni per quanto riguarda i movimenti nei ponti esterni del traghetto: se per un incidente o per volontà sua la donna era finita in mare, nessuno l’aveva vista. Interminabili le ore del viaggio della Sharden fino a Genova. Poi, davanti al funzionario della polizia di frontiera del porto ligure, il marito della donna scomparsa aveva presentato la denuncia. «Non soffriva di patologie particolari – aveva spiegato – e non era in cura dai medici». Stava bene, quindi, e quel viaggio era una vera vacanza che improvvisamente si era trasformata in un incubo. Dopo gli esiti negativi delle ricerche a bordo da parte della Capitaneria di porto di Genova e del personale del traghetto della Tirrenia, il marito di Imelda Bechstein aveva lasciato Genova per fare ritorno a Monaco. Da quel giorno non aveva saputo più niente della sorte della moglie che - come molti - considerava finita in mare durante la navigazione da Porto Torres a Genova. Anche le autorità tedesche non erano riuscite ad avere informazioni più precise. E la scomparsa della turista tedesca era ormai destinata a diventare un caso di suicidio (o un incidente) come altri si sono verificati negli anni a bordo dei traghetti. Ieri, all’ora di pranzo, la drammatica scoperta. Il corpo di Imelda Bechstein era lì, dentro il traghetto dalla notte del 30 ottobre, giorno della scomparsa. L’inchiesta dovrà chiarire come la donna è morta, se si è smarrita, se ha avuto un malore o se, invece - l’ipotesi al momento è in piedi come le altre - nel decesso della passeggera ci sia la responsabilità di qualcuno che era a bordo quella notte. (g.b.)

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