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olbia, il progetto

Anche il Piano Mancini rallentato dalle polemiche

Anche il Piano Mancini rallentato dalle polemiche

OLBIA. Il piano Mancini, in stallo da mesi, diventato strumentalmente arma elettorale, potrebbe finalmente vedere la sua applicazione. Paolo Maninchedda, facendo seguito all’ordinanza in cui ha...

18 novembre 2016
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OLBIA. Il piano Mancini, in stallo da mesi, diventato strumentalmente arma elettorale, potrebbe finalmente vedere la sua applicazione. Paolo Maninchedda, facendo seguito all’ordinanza in cui ha precettato i tecnici del comune di Olbia per completare la Valutazione di impatto ambientale del primo lotto, ha confermato che i 12 tecnici comunali «sono già operativi».

Olbia, ferita, in ginocchio, e che prima contava e poi piangeva i suoi morti, non aveva perso tempo dopo il 18 novembre del 2013. L’amministrazione guidata da Gianni Giovannelli chiamò al capezzale della città ferita gravemente Marco Mancini, professore di ingegneria idraulica al Politecnico di Milano. Da lì è iniziata la corsa contro il tempo mentre pian pianino hanno cominciato ad affluire i primi finanziamenti. Una corsa che ha visto, a fine dicembre 2014, l’approvazione preliminare del “Quadro delle opere di mitigazione” da parte dell’autorità di bacino della Regione del progetto del valore di 125 milioni di euro. Quindi il via libera, a maggio del 2015, da parte del consiglio comunale di Olbia. Una corsa premiata dal finanziamento di 81 milioni di euro del governo, nel piano strategico nazionale “Italia sicura”. Gli altri finanziamenti (circa 44 milioni) sono fondi che arrivano dalla Regione. Olbia ha già 15 milioni spendibili, per poter fare gli espropri e i bandi per completare il primo lotto: abbattimento delle opere incongrue e vasche di laminazione.

Tutto a posto? Macché. Perché il progetto di mitigazione ha rallentato la sua corsa ad aprile sulla Via: la valutazione di impatto ambientale. Rinviata di alcuni mesi per meglio studiare le osservazioni presentate. E poi è diventato l’arma brandita da Settimo Nizzi per vincere le elezioni.

Ora il sindaco eletto pochi mesi fa, che aveva promesso di cancellare il progetto stilato dal professore del Politecnico di Milano, alla prima seduta del consiglio comunale, si trova in una situazione di stallo. Perché avrebbe dovuto completare la Via poco prima della fine ottobre, ma ha chiesto un nuovo rinvio, trovandosi però stavolta l’opposizione netta dell’assessore regionale ai lavori pubblici, Paolo Maninchedda. Gli incontri (a Cagliari e a Olbia) fra i due, non sono serviti. Perché al rifiuto di Nizzi di procedere, Maninchedda ha usato i poteri conferiti dalla legge, cioè quelli di commissario di governo contro il dissesto idrogeologico della Sardegna. Nell’ordinanza firmata il 25 ottobre Maninchedda infatti “ordina” l’avvalimento del personale dell’ufficio tecnico del comune di Olbia «per il proseguimento e il completamento delle procedure finalizzate all’attuazione dell’intervento». Con questa mossa Maninchedda ha precettato dodici tecnici del comune a cominciare dal dirigente del settore, l’ingegner Tino Azzena, profondo conoscitore del progetto Mancini. I tecnici sono già operativi, secondo quanto comunicato dallo stesso assessore. Magari è la mossa finale, decisiva, di questa lunga guerra. (en.g.)

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