La Nuova Sardegna

Feto di tre mesi nei panni sporchi dell’ospedale, via a due inchieste

di Valeria Gianoglio
L'ospedale San Francesco di Nuoro
L'ospedale San Francesco di Nuoro

Orrore nella lavanderia industriale a Olbia, Asl e Procura indagano sul San Francesco di Nuoro. Il commissario: «Fatto gravissimo»

18 novembre 2016
3 MINUTI DI LETTURA





NUORO. Diverse ostetriche e medici dell’ospedale San Francesco ieri mattina sono stati sentiti in questura a Nuoro dagli agenti della squadra mobile come persone informate sui fatti. Mentre l’Asl 3, dal canto suo, ha aperto una indagine interna disposta dal commissario straordinario Mario Palermo che ha avviato anche una commissione d’inchiesta composta da diversi medici. «Si tratta di un fatto deprecabile e gravissimo – ha commentato Palermo – un fatto sul quale l'azienda sanitaria farà piena luce in brevissimo tempo, senza alcun tipo di remore nei confronti delle persone coinvolte. Compito della commissione è di fare piena luce sul come, quando e perché è successo un tale fatto. Chi non ha seguito le procedure di legge previste in questi casi, avrà addebitate le responsabilità e dovrà pagare per quello che ha fatto».

Sia gli inquirenti, sia i vertici dell’azienda sanitaria nuorese, dunque, vogliono capire come sia stato possibile che il feto sia finito a Olbia e non abbia seguito invece il percorso previsto nei casi di aborto. In base alle norme, infatti, un feto che viene espulso quando non ha ancora varcato la soglia delle venti settimane – ed è questo il caso di ieri – deve finire in camera mortuaria e da lì seguire lo stesso percorso dei rifiuti speciali. Mentre sopra le venti settimane per legge deve essere seppellito. Sempre che nel frattempo i genitori non si esprimano in modo diverso e con una precisa richiesta scritta. Fin qui, dunque, le norme che in quanto tali sono come sempre fredde e asciutte. Per il resto, tuttavia, la vicenda del feto finito tra le lenzuola da destinare a una lavanderia di Olbia, solleva tante domande alle quali solo la giustizia nelle prossime settimane potrà rispondere. L’azienda sanitaria, sulla vicenda, ha intenzione di non fare sconti a nessuno e di capire le eventuali responsabilità anche prima che la legge faccia il suo corso. «In riferimento alla deprecabile vicenda del feto ritrovato tra la biancheria proveniente dalla Sala parto del Presidio Ospedaliero San Francesco – scrive, infatti, l’Asl in un comunicato ufficiale diffuso ieri pomeriggio – l'Azienda Sanitaria di Nuoro comunica che è già stata avviata un'approfondita indagine interna per stabilire l'esatta dinamica dei fatti. La Direzione Aziendale è vicina ai familiari per l'ingiustificabile episodio che li ha visti coinvolti».

Nello stesso comunicato si legge anche che «Il Commissario Straordinario ha immediatamente istituito una Commissione d'inchiesta costituita da: direttore Sanitario Asl Nuoro: dott.ssa Maria Carmela Dessì direttore sanitario del presidio ospedaliero San Francesco di Nuoro: dottor Pasquale Arca, direttore del Dipartimento di Cure Chirurgiche del Presidio ospedaliero San Francesco di Nuoro: dottor Francesco Mario Cossu. È fermo intendimento del Commissario Straordinario dell’Asl esigere che sia fatta immediatamente piena luce sui fatti e sulle responsabilità, in ordine alle quali saranno adottati severi provvedimenti». E se l’indagine interna, da un lato, entrerà nel vivo già da oggi, anche quella aperta dagli inquirenti è partita di gran carriera. La squadra mobile di Nuoro, guidata dal dirigente Paolo Guiso, ieri, per tutto il giorno, ha lavorato in supporto ai colleghi del commissariato di Olbia che coordinano le indagini. Il lavoro fatto dagli agenti di Nuoro, finora, è stato quello di sentire come persone informate sui fatti diversi componenti del personale sanitario del reparto di Ginecologia dell’ospedale San Francesco. Dai loro racconti, tuttavia, sembra che nessuno, tra ostetriche, medici e infermieri, si sia reso conto dell’accaduto frutto, a quanto pare, di una negligenza e non di un atto doloso.

In Primo Piano
Calcio Serie A

Al Cagliari non basta un gran primo tempo: finisce 2-2 la sfida con la Juve

di Enrico Gaviano
Le nostre iniziative