La Nuova Sardegna

Anci, il presidente lo deciderà un arbitro

Anci, il presidente lo deciderà un arbitro

Accordo tra i candidati Giuseppe Ciccolini ed Emiliano Deiana. La scelta entro il 2 dicembre

23 novembre 2016
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SASSARI. A nominare il sindaco dei sindaci saranno tre arbitri. Impossibile trovare l’accordo per decidere chi è stato eletto. Due mesi dopo il voto nessuno ha capito chi ha vinto. E dopo troppa attesa per una soluzione mai arrivata i due candidati, Emiliano Deiana e Giuseppe Ciccolini, hanno deciso di ricorrere all’arbitrato. Una scelta dettata dal buon senso di due sindaci saggi. Evitato il braccio di ferro e la battaglia che avrebbe lacerato l’Anci come istituzione. Gli arbitri stabiliranno se esiste un vincitore o se si debba tornare a votare. In caso di nuove elezioni si dovranno tenere entro 10 giorni dalla decisione. La scelta del collegio sarà annunciata il 2 dicembre. I due sindaci hanno preferito fare un comunicato congiunto. «Non è stato possibile arrivare alla proclamazione degli eletti a consiglio e presidenza dell’Anci. Una situazione di stallo che si vuole superare con il ricorso ad un collegio arbitrale composto da tre persone scelte tra personalità di esperienza, indipendenza, professionalità e saggezza. La decisione sarà resa nota entro 5 giorni dalla nomina ad opera dei candidati e notificata al presidente della commissione congressuale Mario Bruno per la proclamazione del candidato più votato o per l'annullamento delle elezioni. In caso di annullamento le nuove elezioni si devono tenere entro 10 giorni dalle decisione. I due sindaci Emiliano Deiana, sindaco di Bortigiadas e Giuseppe Ciccolini, sindaco di Bitti annunciano la soluzione e si impegnano a governare un Anci in maniera condivisa nel rispetto delle rappresentanze territoriali, di genere, e politiche. La prossima assemblea sarà convocata per il 2 dicembre ed in quella occasione sarà reso il responso del collegio arbitrale». Tra Ciccolini e Deiana non c’è rivalità e lo spiega in modo chiaro il sindaco di Bortigiadas. «Questa era l'unica, e anche l'ultima, strada percorribile. Una strada che è costata molta fatica, molte notti insonni, molta responsabilità anche assunta al posto di chi doveva assumersela. Non ci sono retroscena segreti. Nei giorni scorsi con Giuseppe abbiamo avuto un vivace scambio di opinioni. Uno scambio molto teso sia da parte sua che da parte mia. Poi si è provato con l'ultima mediazione possibile che aveva ed ha due soli obiettivi: togliere la decisione dalle aule dei tribunali e ridare un minimo di dignità all'associazione».

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