La Nuova Sardegna

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Strage di pecore e agnelli nel capannone incendiato

di Luciano Onnis
Strage di pecore e agnelli nel capannone incendiato

ORROLI. Strage di animali in un’azienda zootecnica di Orroli per un incendio di probabile origine dolosa. In un capannone di 500 metri quadrati, dove assieme alle scorte di foraggio erano rinchiusi...

25 novembre 2016
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ORROLI. Strage di animali in un’azienda zootecnica di Orroli per un incendio di probabile origine dolosa. In un capannone di 500 metri quadrati, dove assieme alle scorte di foraggio erano rinchiusi per la notte gli animali d'allevamento, sono morti carbonizzati o soffocati dal fumo, un centinaio di agnellini appena nati, 50 pecore, 6 vitelli e una vacca con il suo vitellino. Incenerite anche 1.200 presse di erba medica e 50 rotoballe di fieno. Secondo i vigili del fuoco di Sanluri l'ipotesi del dolo sembra prevalere perché «non ci sono impianti elettrici nel punto da cui sono partite le fiamme». Sarà compito dei carabinieri della compagnia di Isili completare le indagini e cercare di individuare chi ha appiccato fuoco. L’incendio si è sviluppato nella tarda serata di mercoledì nell’azienda intestata a Franca Maria Atzeni, 52 anni di Orroli, in località Genna Xeas, poco distante dall'abitato. Quando qualcuno si è accorto che il capannone stava andando a fuoco, le fiamme erano già alte all'interno della struttura. I vigili del fuoco di Sanluri, diretti dal caposquadra Pier Paolo Grussu, sono accorsi a sirene spiegate ma la distanza chilometrica (una sessantina di chilometri con molte curve) non gli ha consentito di essere sul posto in tempo utile per gestire il rogo e mettere in salvo gli animali custoditi nel capannone per la notte. L’incendio è stato domato con un duro lavoro andato avanti per tutta la notte e anche ieri mattina i pompieri sono tornati a Orroli con un’altra squadra per spegnere gli ultimi focolai rimasti accesi fra i cumuli di foraggio ridotto in cenere. Per quantificare i danni occorrerà qualche giorno, ma è certo che sono ingenti. Inutilizzabile anche l'impianto fotovoltaico sulla copertura del capannone, praticamente distrutto dal fuoco. I vigili hanno anche effettuato un ulteriore sopralluogo con i carabinieri, confermando che nel punto da cui sono partite le fiamme non c’erano cavi elettrici che potessero causare un corto circuito.

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