La Nuova Sardegna

Cadavere senza testa nella spiaggia del Poetto

Cadavere senza testa nella spiaggia del Poetto

Il corpo saponificato senza capo e arti dentro un sacco notato da un passante Disposta l’autopsia. Forse è un migrante, ma la polizia non esclude nessuna pista

27 novembre 2016
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CAGLIARI. Il corpo di un uomo privo di testa, braccia e gambe è stato trovato nella spiaggia del Poetto vicino allo stabilimento Ottagono. La scoperta è stata fatta da un uomo che passeggiava col cane sulla spiaggia, l’animale ha puntato un involucro che spuntava dalla sabbia, il passante si è avvicinato e quando ha notato le ossa che uscivano dal sacco di plastica nera non ha avuto dubbi che si trattasse di ossa umane. La prima cosa che gli è venuta in mente di fare è stato di chiamare un suo conoscente agente di polizia e così è stato dato l’allarme.

Il tratto di spiaggia dove affiorava il sacco è stato subito recintato e sono cominciati i rilievi. La prima ricognizione sul corpo non è servita a dare certezze sulla causa della morte. Sarà più completo il responso dell’autopsia che è stata disposta dal magistrato di turno e sarà eseguita dal medico legale Roberto Demontis al policlinico universitario di Monserrato.

Il cadavere è stato in acqua per circa due mesi. Che si tratti del corpo di un uomo è sicuro, ma non è stato possibile stabilire ancora l'età e la nazionalità.

Sul posto sono arrivati gli agenti della squadra volante, gli investigatori della squadra mobile, coordinati dal primo dirigente Alfredo Fabbrocini, gli specialisti della scientifica e anche il medico legale Roberto Demontis. Il cadavere appariva in avanzato stato di saponificazione. Non aveva la testa, ma secondo gli inquirenti questa non era stata staccata da cause violente, ma per la permanenza in mare. Al corpo erano attaccati i femori ma non le gambe, mancavano gli avambracci, non c’erano tracce di indumenti: anche questo secondo gli inquirenti era un quadro compatibile con la lunga permanenza del corpo in mare.

Al policlinico, lunedì, in particolare sarà effettuata una radiografia 'total body' per verificare se all'interno del corpo ci siano elementi estranei come un proiettile o tracce di un oggetto contundente, e per stabilire l'età. Sarà poi eseguito l'esame del dna per accertare l'etnia e quindi la provenienza. Un altro elemento che dovrà essere sottoposto a esame è l’involucro nel quale si presentava il cadavere. È facile ritenere che il corpo sia stato introdotto dentro il sacco e questo fa ipotizzare la presenza di altre persone al momento del decesso dell’uomo.

Ovviamente i pochi dati rilevati nella prima ricognizione e quel che emergerà dall’autopsia e dall’esame del dna saranno comparati con gli elementi relativi alle persone che risultano scomparse. Ma fra le ipotesi più probabili rimane quella che il cadavere possa essere di un migrante morto durante un viaggio della speranza dalle coste dell’Africa e poi gettato in mare. Il corpo è arrivato fino alla spiaggia con le grandi mareggiate dei giorni scorsi. Era quasi sepolto, la pioggia ha dilavato la sabbia e quindi il sacco nero alla fine è affiorato. Gli inquirenti non escludono ancora nessuna ipotesi, soltanto dopo l’esame radiografico si potrà avere una conferma definitiva del quadro abbozzato.

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