La Nuova Sardegna

Fondazione, 400 milioni contro la crisi

di Antonio Meloni
Fondazione, 400 milioni contro la crisi

Illustrati a Sassari i dettagli del progetto triennale: i finanziamenti messi a bando attraverso un fondo pubblico e privato

01 dicembre 2016
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SASSARI. Una mano tesa verso la povertà, piaga tristemente diffusa che colpisce soprattutto i bambini e i ragazzi che vivono in contesti critici. La Fondazione con il Sud e la Fondazione di Sardegna scendono in campo per garantire pari dignità e accesso ai servizi, soprattutto educativi, anche a quelle famiglie considerate vulnerabili e particolarmente esposte agli effetti negativi della recessione economica. Un progetto da 400 milioni di euro in tre anni messi a bando attraverso un fondo, statale e privato, a cui potranno accedere, previa valutazione di una commissione, società, enti e istituzioni che operano nel sociale. L’iniziativa è stata presentata ieri, a Sassari, nella sala conferenze della Fondazione di Sardegna, da Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione con il Sud, affiancato dal vice presidente e direttore della Fondazione di Sardegna, rispettivamente, Simonetta Sanna e Carlo Mannoni. «Si tratta dell'esito di un accordo tra lo Stato e le fondazioni bancarie – spiega Carlo Borgomeo – in una forma assolutamente inedita studiata per contrastare un fenomeno che riveste ormai il carattere dell'emergenza».

È di ieri la notizia sconcertante, emersa durante la presentazione dell'ultimo rapporto Caritas, relativa a 107 mila famiglie sarde che vivono in condizioni di povertà. La prima tranche di questo fondo, 115 milioni di euro, sarà messa a bando da subito e i fondi ripartiti in due tipologie: 69 milioni di euro (bando prima infanzia) per i progetti destinati ai bambini da zero a sei anni, 46 milioni (bando adolescenza) per quelli relativi ai ragazzi di età compresa fra gli 11 e i 17. «I progetti relativi ai ragazzi di età intermedia da 6 a 11 anni – tiene a precisare Borgomeo – costituiscono l'obiettivo del prossimo bando». Oltre alle caratteristiche tecniche del progetto, che dovrà rispondere a requisiti specifici, i valutatori terranno conto anche del contesto a cui si riferiscono. Gli interventi, infatti, dovranno garantire il miglioramento, la qualità e l'accesso ai servizi per l'infanzia già attivi nel territorio, ma anche promuovere e stimolare la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di dispersione scolastica con particolare attenzione - e questo vale soprattutto per i programmi rivolti agli adolescenti - a coloro che vivono in aree considerate ad alta densità criminale. L'iniziativa si rivolge ad associazioni e cooperative, enti ecclesiastici e imprese sociali che svolgono attività in linea con quelle del fondo, con alcuni vincoli, tra cui l'esistenza di una sede legale sul territorio di riferimento. Il contributo offerto non potrà superare il 90 per cento del costo complessivo per i progetti della prima infanzia, percentuale che scende all'85 per i progetti rivolti agli adolescenti. In uno e nell'altro caso è richiesto un co-finanziamento che varia dal 10 al 15 per cento con una serie di limiti anche riguardo alla durata dell'intervento che oscilla tra i 24 e i 48 mesi. I progetti dovranno essere presentati esclusivamente on line all'indirizzo www.conibambini.org, entrando nella piattaforma inserita nella sezione "presentazione progetti". I bandi naturalmente hanno anche una scadenza, la presentazione delle idee progettuali rivolte alla prima infanzia scade il 16 gennaio, quella per l'adolescenza l'8 febbraio. Ulteriori informazioni si possono avere via mail scrivendo a: iniziative@conibambini.org o al telefono, chiamando lo 06-40410100. Sul sito, tra le diverse notizie, è possibile trovare anche il pdf con le slide relative ai bandi, che spiegano passo per passo ciò che dovranno fare i candidati. «Si tratta di costruire una società migliore – aggiunge Simonetta Sanna aprendo la presentazione – che offra sostegno, ma senza mortificare né umiliare».

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